La composizione del CSPI potrebbe risultare stravolta dal voto del 7 maggio.
La distribuzione dei seggi premierà sicuramente Uil Scuola che – come ha già dichiarato poche ore fa la Segreteria Nazionale – potrebbe ottenere 4 seggi (in precedenza il sindacato di Giuseppe D’Aprile non era neppure entrato in Consiglio).
“Rispetto ai circa 80.000 voti di nove anni fa – dichiara per parte sua la leader della CISL Scuola Ivana Barbacci – le nostre liste ne raccolgono oggi quasi 110.000, che ci portano a una presenza in consiglio almeno raddoppiata”.
Nel Consiglio uscente Cisl Scuola aveva 2 seggi, adesso dovrebbe arrivare a 4 e forse anche a 5.
“Ovviamente – commenta Barbacci – ci riserviamo un’analisi più approfondita nel momento in cui la Commissione elettorale centrale concluderà i suoi lavori, ma siamo comunque molto soddisfatti».
Flc-Cgil, che pure dovrebbe confermarsi come il sindacato più votato, rischia di dimezzare i seggi a causa del meccanismo di attribuzione dei posti.
I seggi, infatti, vengono distribuiti fra i diversi ordini di scuola e, a causa del “gioco dei resti”, può accadere che una parte dei voti ottenuti risulti di fatto “sprecata”.
Per chiarire: Uil Scuola ha conquistato il seggio del personale ATA e questo significa che i voti ottenuti dagli altri sindacati risultino di fatto ininfluenti.
Infine, i due seggi riservati ai dirigenti scolastici vanno entrambi all’Associazione Nazionale Presidi.
A questo punto si aspettano i risultati definitivi per capire meglio come sarà effettivamente comporto il CSPI (non sono ufficiali neppure i dati relativi al voto delle minoranze linguistiche di Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta.