“Da parte del Governo – spiega Gallo – non c’è stato nessun pronunciamento sul docente per il sostegno ai disabili per l’intero orario scolastico per gli studenti con disabilità grave, nessuna norma per sburocratizzare l’iter e nessun finanziamento per le famiglie che devono avviare le procedure di riconoscimento delle disabilità gravi presso l’ASL di riferimento. Un Governo scarica-barile sugli enti locali per il sostegno materiale nelle scuole ai disabili: con tagli in Legge di Stabilità per 4,5 miliardi di euro agli stessi enti locali, i genitori si trovano a sopperire l’assenza dello Stato, come accade al liceo artistico Santissimi Apostoli di Napoli, dove ci sono 25 alunni con disabilità affidati a due soli collaboratori scolastici esperti e genitori costretti ad autotassarsi e chiedere permessi speciali per accudire i propri figli. Una situazione paradossale nella quale è la stessa preside a consigliare questa procedura ai rappresentanti dei genitori disabili del liceo artistico“.
La mancanza di personale esperto o comunque precario causa un ricambio continuo dei docenti che sostengono l’attività dell’alunno diversamente abile a scuola: in Italia gli insegnanti di sostegno precari sono ben 27mila, 3600 soltanto in Campania. Dato che testimonia la mancata assunzione di responsabilità da parte del Governo e che causa difficoltà anche per Comuni popolosi come quello di Napoli dove, benché il servizio di competenza venga affidato a personale qualificato, a causa dei tagli di risorse agli enti locali, il servizio di assistenza specialistica rischia sospensioni momentanee
“I finanziamenti per la formazione dei docenti, che erano stati previsti dal Decreto Carrozza sono sfumati: dal Governo, poi, non vedo innovazione per il settore disabilità“.
Il deputato pentastellato denuncia, infine, le difficoltà cui si trovano a fare i conti uffici regionali come quello campano “che nel caso del liceo Santissimi Apostoli – precisa – si è trovato ad adottare tutte le misure per ridurre lo stato di disagio degli alunni. Ma fino a quanto un ufficio regionale può chiedere personale in più in deroga agli organici ufficiali? Il Governo dovrebbe intervenire in maniera strutturale“.