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Schlein fa autocritica: il Pd per gli stranieri nati in Italia doveva approvare lo “ius soli”. Poi attacca Salvini sul tetto del 20%

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Nel giorno della Festa della Repubblica, la segretaria del Pd, Elly Schlein, parla di scuola e attacca il vice-premier Matteo Salvini e più marginalmente il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: durante il comizio svolto nel quartiere Testaccio di Roma, la numero uno dei dem ha detto che è arrivato il momento di finirla di ascoltare ministri della Repubblica “che vogliono ridurre il numero degli stranieri a scuola” e nelle classi, perché “non ci sono italiani e stranieri, ma bambini e bambine”.

Anche se va detto, per completezza, che il su questo argomento il ministro Valditara aveva parlato solo di classi di ‘potenziamento’, da allestire all’occorrenza per un tempo limitare per gli allievi che non parlano l’italiano, ma mai di esclusione degli stranieri delle classi. Mentre era stato il vice-premier, Matteo Salvini, ha parlare espressamente di “tetto” del 20% di alunni stranieri per ogni classe.

Schlein ha ricordato che oramai “il 70% dei giovani stranieri è nato in Italia, quindi sono italiani”. Quindi “dobbiamo cambiare quella legge” e noi del Partito democratico “abbiamo sbagliato quando avevamo i numeri e non lo abbiamo fatto. Siamo qua anche per riparare agli errori”, ha concluso la segretaria del Partito democratico rimpiangendo la mancata approvazione dello “ius soli” quasi dieci anni fa, quando il Pd rappresentava il Governo con il 42 per cento dei consensi raccolti a seguito delle elezioni politiche.

Nei giorni scorsi anche Irene Manzi, responsabile Scuola del Partito democratico, aveva tenuto a ricordare che gli alunni stranieri che vanno a scuola sono tali solo sulla carta, perchè due su tre, oltre mezzo milione su meno di 900mila, sono nati in Italia. E a 18 anni diventeranno cittadini italiani a tutti gli effetti.

Manzi ha ricordato che “il tetto non tiene conto della realtà di tante province d’Italia”, come le periferie di Roma e Milano, la zona di Prato e di tante località del Nord, dove la stragrande parte dei bambini del territorio è di origini non italiane. “E non pensiamo che sia lo strumento per favorire la vera inclusione che vorremmo fosse condivisa dal ministro dell’Istruzione”.

Sull’ipotesi di istituzione di un tetto per stranieri nelle classi, indicata nella quota del 20% dal leader della Lega Matteo Salvini, Irene Manzi aveva dichiarato, come adesso la segretaria Elly Schlein, che “lui parla di alunni stranieri, ma sappiamo che il 67% di loro sono in realtà nati in Italia e parlano l’italiano”.