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Valditara: “C’è chi preferisce essere precario al Sud che di ruolo al Nord, dove rischiamo di chiudere le scuole a breve”

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Ieri, come abbiamo ampiamente riportato, il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha visitato una scuola a Bergamo. Come riporta Il Corriere della Sera il capo del dicastero di Viale Trastevere ha discusso in merito al precariato e alle differenze tra Sud e Nord.

Precariato, le parole di Valditara

“Il problema della copertura delle cattedre è serio. C’è una fuga dalle scuole della Lombardia per il costo della vita, sono impressionanti i dati delle richieste di trasferimento verso il Sud. C’è chi preferisce essere precario al Sud che di ruolo al Nord. Con i sindacati dovremo trovare una soluzione, altrimenti rischiamo fra alcuni anni di dover chiudere le scuole al Nord”, queste le sue parole.

“Ogni giovane ha talenti e intelligenze di pari valore — ha concluso il ministro —. Quindi dobbiamo investire in una scuola di qualità”.

Istruzione tecnico-professionale percorso di serie A

“La scuola deve non solo dare basi culturali ma anche una formazione per inserirsi rapidamente e con successo nel mondo lavorativo. La mia visione di scuola è incentrata sulla persona, sulle potenzialità e sui talenti degli studenti. Per questo è importante l’orientamento, così come l’istruzione tecnico-professionale, che deve essere inteso percorso di serie A”, ha detto Valditara a Bergamo.

“I talenti degli studenti degli istituti tecnici hanno pari dignità dei ragazzi dei licei. Sono diversi ma hanno pari importanza. La cultura è cambiata, non c’è una sola intelligenza. Quando leggo che entro il 2027 rischiamo di non coprire molti posti di lavoro mi preoccupo. La scuola deve mettere in contatto gli studenti con il mondo del lavoro. Sempre più alternanza scuola-lavoro. I professionali sono cambiati, scegliere questi istituti non è una cosa negativa. Un saldatore può prendere anche 4000 euro al mese, chi fa il liceo non riuscirà ad arrivare a stipendi di questo tipo”.

“Bisogna trovare i talenti dei ragazzi, già dalle medie. Le imprese hanno capito che devono finanziare la scuola. Bisogna incentivare lo scambio tra pubblico e privato. Non bisogna dimenticare italiano, matematica e inglese, bisogna potenziarle. L’apprendistato è fondamentale, così come gli Its, il 4+2, il discorso del campus. La scuola non deve dimenticare la cultura e dare centralità al lavoro. Ci vuole rispetto verso le persone, le cose, le regole. E poi penso che si possa imparare anche la matematica con il teatro, che ha una funzione fondamentale così come l’arte e la musica. Creeremo un ufficio al Ministero per la ricerca e innovazione”, ha poi concluso.