Il ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, spara un’altra corbelleria, dopo la confusione fatta con Times Square, la piazza simbolo di New York che però lui collocò a Londra, e dopo la figuraccia al premio Strega, dove ha detto di avere votato da giurato dei libri che non ha ancora letto, e dopo ancora avere attribuito a Dante Alighieri la fondazione “del pensiero di destra in Italia”, come se già nel Trecento ci fossero le ideologie così come noi le intendiamo.
Incidenti del mestiere, si dirà, ma in tempi di esami di stato, sbagliare così grossolanamente eventi storici importanti e personaggi così fondamentali per il progresso dell’umanità, appare quantomeno strano, se non addirittura brutto per la nostra cultura e la nostra scuola.
Ma non solo, raccontano i giornali e Ansa. Dopo lo strafalcione storico, ha paragonato la voglia di Colombo di spingersi oltre le “colonne d’Ercole” all’approccio del governo Meloni: “Nell’attività normativa legislativa quando ci mettiamo a ragionare a come riformare, troviamo sempre i soloni che ci dicono: ‘Ma questa cosa non è mai stata fatta’. Ma se nella storia dell’umanità non ci fosse stato qualcuno che a un certo punto ha rotto gli schemi, noi non avremmo fatto tante conquiste”.
Rompere gli schemi per progredire come civiltà umana è asserzione che condividiamo, anche perchè la storia l’hanno fatta proprio coloro che si sono spinti sempre al di là, e non solo delle geografiche Colonne d’Ercole, ma sbagliare così sonoramente fa immancabilmente crollare non solo quelle stesse colonne, ma anche la fiducia dei nostri studenti verso la cultura e la sapienza, verso gli studi e il sacrificio per andare avanti.
In ogni caso, agli esami di stato, se così avesse risposto a domanda precisa della commissione, o se così avesse iniziato la sua dissertazione introduttiva, sarebbe stato d’uopo e mestieri bocciarlo.