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“Autonomia differenziata? No, facciamo organico”, il lapsus virale: “Colpa della scuola che insegna cose a memoria”

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Da qualche giorno sta girando sui social il video di un uomo, un macellaio calabrese, che dice di aver votato Lega ma confonde l’autonomia differenziata, voluta dal partito in questione, con la raccolta differenziata. In molti hanno accusato gli elettori leghisti, come lui, di ignoranza, e la Destra di fare leva sulle lacune culturali di molte persone.

Il video è stato realizzato dalla trasmissione “È sempre Carta Bianca” di Rete4. “Perché i calabresi hanno votato Lega?” “Perché siamo stanchi” “e sull’autonomia differenziata?” “noi qui facciamo solo organico. La legge? Non sono molto preparato”, questo lo scambio tra l’uomo e la giornalista.

“Il paese reale è questo”

Nonostante il lapsus potrebbe essere dovuto a vari fattori, moltissime sono state le reazioni di utenti che credono che l’uomo ignorasse del tutto la questione dell’autonomia differenziata. “Il paese reale è questo. Sarebbe il caso di partire da qui per fare una riflessione più profonda del ‘questi non meritano il diritto di voto’ ma vedo che proprio non ci arrivate”.

C’è stato anche chi ha tirato in ballo la scuola: “Quando si costruirà una scuola dove si insegna la logica, la matematica, la fisica e tutto ciò che serve a pensare invece di imparare a memoria qualche frase in latino o leggere libri fuori dalla portata del 99% delle persone come la Divina Commedia, allora forse… La Divina Commedia non è roba per menti standard, soprattutto a 15 anni. È roba da fare se si sceglie un percorso universitario incentrato sulla letteratura. La scuola pubblica è fatta per tutti, non per il top 10% che legge Dante e Kant come hobby”.

Insomma, ancora una volta la scuola è accusata di non formare bene gli studenti a causa dei contenuti: ma davvero a scuola non si insegna a pensare?

Autonomia differenziata, cosa succede ora

Il ddl Calderoli sull’autonomia differenziata è stato approvato nella notte tra il 18 e il 19 giugno alla Camera, dopo l’approvazione al Senato. L’okay è arrivato dall’Aula con 172 sì, 99 voti contrari e 1 astenuto.

Come riporta SkyTg24, Il ddl in 11 articoli definisce le procedure legislative e amministrative per l’applicazione del terzo comma dell’articolo 116 della Costituzione. Si tratta di definire le intese tra lo Stato e quelle Regioni che chiedono l’autonomia differenziata nelle 23 materie indicate nel provvedimento. 

Nel testo è specificato che le richieste di autonomia devono partire su iniziativa delle stesse Regioni, sentiti gli enti locali. Le materie su cui si può chiedere l’autonomia sono 23. Tra queste ci sono Tutela della salute, Istruzione, Sport, Ambiente, Energia, Trasporti, Cultura e Commercio estero. Quattordici sono poi le materie definite dai Lep, Livelli essenziali di prestazione.

Il governo entro 24 mesi dall’entrata in vigore del ddl dovrà varare uno o più decreti legislativi per determinare livelli e importi dei Lep. Mentre Stato e Regioni, una volta avviata, avranno tempo 5 mesi per arrivare a un accordo. Le intese potranno durare fino a 10 anni e poi essere rinnovate. Oppure potranno terminare prima, con un preavviso di almeno 12 mesi.