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YounG7, Valditara: presto un summit per giovani sull’intelligenza artificiale. Ma la Flc-Cgil denuncia: ragazzi fermati solo perché manifestavano

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La proposta degli studenti è stata accolta: il ministero dell’Istruzione e del Merito organizzerà un summit per i giovani sull’intelligenza artificiale. L’annuncio è stato fatto dal ministro dello stesso dicastero Giuseppe Valditara nel corso dell’intervento di chiusura del YounG7, manifestazione dedicata agli studenti parallela al G7 Istruzione, che ha coinvolto 80 istituti scolastici di tutto il mondo, per oltre 350 studenti e 70 docenti. Vi hanno preso parte le delegazioni dei Paesi appartenenti al G7 (Italia, Canada, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti), più quelle di Ucraina, Brasile e Unione africana.

Nell’ambito della visione di una “scuola dell’ascolto”, Valditara mercoledì sera nell’aprire il primo YounG7 aveva invitato i ragazzi a confrontarsi e presentare proposte oggi, in occasione dell’intervento conclusivo.

La sera del 29 giugno è quindi arrivata la richiesta studentesca di organizzare un summit sull’intelligenza artificiale, specifico per i ragazzi. E Valditara ha detto subito sì.

Il ministro Valditara ha anche annunciato che “al prossimo G7, che si terrà in Canada, si terrà un nuovo G7 Young; quindi anche dall’Italia potranno partire delegati della scuola per parteciparvi”. Il ministro ha parlato di “una sinergia tra le conclusioni a cui è arrivato il vertice G7 e alcune proposte” dei ragazzi.

“Colgo in questa sinergia la centralità verso la persona della studente, la formazione personalizzata, la valorizzazione dei talenti, delle intelligenze, quelle straordinarie che ognuno di voi ha, diverse ma tutte di uguale dignità”.

I ragazzi hanno proposto, in inglese, infatti, la diffusione delle discipline Stem, la necessità di colmare divari di genere, l’educazione alla pace e al dialogo, l’importanza dello sport e la necessità di un rapporto più stretto tra scuola e impresa.

Alla cerimonia finale del G7 Istruzione è intervenuto anche il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, il quale ha ricordato che “in questi giorni, ragazzi e ragazze si sono confrontati su tanti temi diversi, arte, intelligenza artificiale, nuovi modelli formativi: il loro prezioso percorso, le loro idee e riflessioni, le loro proposte e la loro visione del mondo nella scuola, saranno ora acquisti negli atti del G7 dal ministro Valditara”.

“I lavori di YounG7 sono una grande opportunità offerta dalle nuove generazioni e dai Paesi del summit: collaborare con i Paesi africani, per garantire loro sviluppo e per garantire a ragazzi e ragazze di quei territori futuro e crescita” ha concluso il governatore.

Durante il G7 Istruzione, dopo avere ribadito che la priorità espressa dai ministri di tutti i Paesi partecipanti rimane quella di “riportare i ragazzi a scuola” e quindi abbattere “i tassi elevati di abbandono scolastico precoce” purtroppo diffusi “tra gli studenti più svantaggiati”, si è parlato anche di futuro.

Il G7 ha rimarcato che occorre “governare l’intelligenza artificiale” uno “strumento straordinario, anche per personalizzare la formazione”. Uno strumento tuttavia che “va sempre governato”, così da “elevare sempre di più l’intelligenza umana”.

 Occorre infine “per una vera inclusione”, “investire anche nelle Stem, ridurre i divari di genere che ancora oggi sono elevati e far si che ci siano uguali prospettive sia per i ragazzi che per le ragazze in materia fondamentali per la crescita delle comunità”.

In serata, la Flc-Cgil ha tenuto a far sapere, “con sconcerto”, che la sera del 27 giugno al termine del presidio organizzato dalla stessa Flc Cgil e dalla Camera del lavoro di Trieste e dalle associazioni studentesche in occasione del G7 istruzione, alcuni studenti sarebbero stati identificati, invitati a lasciare la città.

Oltre alla nostra solidarietà ai ragazzi e alle ragazze, chiediamo che le istituzioni competenti territoriali e nazionali facciano chiarezza su quanto accaduto”.

“Ricordiamo – ha proseguito la Flc-Cgil – che manifestare pacificamente è un diritto costituzionale che deve essere pienamente garantito a tutti e tutte senza atteggiamenti che rischiano di essere letti come intimidatori e limitanti le libertà personali”.

“Vorremmo invece che maggior zelo fosse indirizzato nei confronti di chi commette reato richiamandosi esplicitamente con parole e fatti al nazifascismo e non su chi protesta pacificamente per chiedere maggiori investimenti per la scuola e l’università. C’è una sostanziale differenza: i primi sono fuori dalla nostra Costituzione, i secondi chiedono di attuarla pienamente”, ha concluso il sindacato guidato da Gianna Fracassi.