Home Attualità 1 giovane su 3 pronto ad andare all’estero

1 giovane su 3 pronto ad andare all’estero

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L’85% dei giovani italiani sarebbe pronto a trasferirsi lontano da casa per un lavoro migliore: lo sostiene una indagine Ipsos per la fondazione Barletta. Ma non solo. Secondo la ricerca i nostri giovani fra 18 e 30 anni ritengono che la generazione più felice del Paese sia stata quella dei loro genitori  o dei nonni, mentre i  cosiddetti boomer avrebbero avuto  maggiori opportunità lavorative, prospettive per il futuro più rosee e persino una migliore qualità delle relazioni sociali, a dispetto della mancanza dei social e di internet. 

L’indagine, pubblicata dal Corriere della Sera, segnala pure che ciò sarebbe dovuto  all’assenza delle piattaforme web che pure, a parere degli under 30, garantiscono miglior accesso alle informazioni e all’intrattenimento.

Appare inoltre positivo il fatto che il 74% dei giovani si reputi felice della propria vita, mentre due su cinque hanno una visione positiva del futuro e il 71% giudica la propria vita abbastanza o molto distante dal suo ideale, sottolineando una certa disillusione.

Sarebbe allora questa disillusione che indurrebbe i giovani a ripiegare verso la vita privata e una gerarchia di fattori che incidono sulla realizzazione personale: salute (34%), famiglia (32%) e vita affettiva (27%), seguita da denaro (22%) e lavoro (21%). 

E da qui pure il motivo per il quale, secondo quanto si legge sul Corriere, un giovane su tre, il 35%, ha dichiarato che sarebbe disposto a  lasciare il Paese per avere migliori opportunità lavorative e stipendi più alti, compreso un lavoro più gratificante per il quale l’85% dei giovani mette in conto la possibilità di trasferirsi lontano da casa. Giovani dunque pronti a mettersi in gioco (solo il 15% non intende muoversi) ma con cui si dimostrerebbe pure il fallimento delle politiche di merito scanditi dai bonus assistenziali o  “una tantum”. 

Sembra fra l’altro che siano le persone in età avanzata ad occupare posizioni professionali importanti, confermando così che se l’Italia invecchia, invecchia pure il mondo del lavoro. Tant’è che, nonostante l’aumento dei posti di lavoro, i giovani emigrano dall’Italia in proporzioni persino maggiori rispetto a quelle degli anni neri della crisi finanziaria. 

Secondo la ricerca effettuata da Ipsos, l’impegno sociale e in politica figura alla penultima posizione nella scala degli aspetti che determinano la realizzazione personale, davanti soltanto al rispetto dell’ordine e delle leggi.