Home I lettori ci scrivono Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

Concorso DS 2017, molti partecipanti ancora in ballo 7 anni dopo

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Penso che sia utille per tutti sapere qualcosa di più sulle vicende giudiziarie che hanno caratterizzato il concorso per Dirigenti Scolastici 2017.
Si tratta di un concorso avviato ben 7 anni fa, ed a oggi nonostante innumeroveli contenziosi non si è scritta ancora la parola fine. L’aspetto caratterizzante di cui voglio parlare riguarda alcune sentenze di ricorrenti, che di fronte ad analoghe situazioni si vedono sentenze diverse, 4 ricorrenti i quali hanno avuto decreto cautelare monocratico il giorno sabato 6 luglio 2024 accolto, ed ammessi al corso intensivo di formazione, e di 16 ricorrenti i quali hanno chiesto, con stesse modalità, decreto cautelare monocratico e il giorno lunedì 8 luglio respinto, e quindi non ammessi al corso di formazione. Ora chiedo quali siano state le motivazioni per cui 4 ricorrenti vengono ammessi al corso intensivo di formazione per Dirigenti Scolastici ed altri 16 ricorrenti pur trovandosi nelle medesime condizioni e voglio precisare STESSE SITUAZIONI  vengono respinti.

Credo che quanto avvenga nella giustizia amministrativa si parli troppo poco, vedo molte organizzazioni occuparsi dei diritti umani, a queste organizzazioni chiedo “è un mio diritto partecipare ad un concorso pubblico ed ancor di più se si tratta di un concorso per accedere alle figure dirigenziali dello stato italiano?”
Se la vostra risposta è si, iniziate ad occuparvi dei diritti lesi in questa procedura concorsuale. Allo stesso tempo chiedo al Capo dello Stato al Presidente del Consiglio,  ai Ministri (e in particolare al Ministro della giustizia ed al Ministro dell’istruzione e del merito), ai parlamentari tutti di far piena luce su questo concorso mettendo fine ai contenziosi esistenti ed alla disparità di trattamento. 
Chiedo ai giornalisti tutti, ai conduttori di programmi televisi di far piena luce su questa procedura concorsuale e su cosa sia effettivamente la “disparità di trattamento” perché un cittadino, un candidato ad un pubblico concorso deve essere trattato in modo diverso dagli altri. Uno stato di diritto non dovrebbe garantire pari condizioni e leggi applicate allo stesso modo per tutti? 

Francesca Spagnolo