In questi giorni si parla moltissimo di un‘impennata di casi di Covid-19 soprattutto dopo alcuni eventi che hanno visto coinvolte tantissime persone, come il concerto di Taylor Swift a Milano. In seguito alla diffusione dei nuovi dati, ovviamente, sono tanti coloro che hanno paura.
Come riporta Ansa, in Europa la percentuale di pazienti con malattie respiratorie risultati positivi al test per Sars-CoV-2 nelle reti delle cure primarie è aumentata di 5 volte nelle ultime 8 settimane. A parlare, per tranquillizzare gli animi, è stato Francesco Vaia, Direttore della prevenzione del ministero della Salute, a La Stampa.
I chiarimenti dell’esperto
“Non c’è assolutamente da allarmarsi. Il rialzo dei casi di Covid di questi giorni impone sicuramente di prestare maggiore attenzione, anzitutto attraverso il monitoraggio costante e la messa in sicurezza dei più fragili. Lo ribadiamo ancora una volta: si tratta di un virus che è debole con i forti e forte con i deboli”, ha spiegato.
“I giovani e gli adulti in buone condizioni di salute non corrono grandi rischi di sviluppare complicazioni. Chi è maggiormente esposto sono invece i grandi anziani, gli immunodepressi, i pazienti oncologici – ha aggiunto -. Queste persone devono essere al centro della nostra attenzione e soprattutto delle campagne di comunicazione, ma anche di informazione, da parte delle Regioni”.
Lo strumento della vaccinazione, ha dichiarato. “rimane cruciale per queste categorie di persone. Come ho sempre detto però, occorre puntare sulla libera scelta del cittadino, che deve essere correttamente informato e consapevole, anche sugli eventuali eventi avversi – spiega ancora -. Senza questa fondamentale ‘alleanza’ non si va da nessuna parte, nessuna campagna potrà avere successo”.
Infine ha fatto sapere che il Piano pandemico che è “in via di approvazione: concludere l’iter approvativo di questo strumento è indispensabile per non farci trovare mai più impreparati. Non possiamo tornare indietro e tanto meno piangere altri morti”.
Inizio anno scolastico poco sereno?
Quindi, in sostanza, a rischiare, all’interno delle scuole, sono i più deboli: i docenti più in là con l’età, insegnanti e studenti immunodepressi, pazienti oncologici. Per il resto, non dovrebbero esserci particolari problemi. Ci si chiede, però, se ci saranno cambiamenti in merito all’apertura delle scuole.
Come abbiamo scritto, le persone risultate positive ad un test diagnostico molecolare o antigenico per SARS-CoV-2 non sono più sottoposte alla misura dell’isolamento. Per le persone che sono venute a contatto con casi di Covid-19 non si applica nessuna misura restrittiva.