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Immissioni in ruolo, saranno 45.124 e includono anche il prossimo concorso docenti: le novità della piattaforma

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riapertura scuole

Come sappiamo si è svolta questa mattina, alle 11.30, una riunione tra i rappresentanti del ministero dell’Istruzione e del Merito e le sigle sindacali. Oggetto della convocazione le immissioni in ruolo e le supplenze (con la scelta delle 150 preferenze in vista). Probabilmente domani, alle ore 10:30, quando sarà presentata la piattaforma, si conosceranno le date; per il momento si pensa che le domande si potranno inviare dal 26 luglio al 5 agosto.

Immissioni in ruolo

Ecco le parole del segretario nazionale della Cisl Scuola Attilio Varengo, pronunciate nel corso della diretta della Tecnica Risponde Live, in merito alle immissioni in ruolo. “Le immissioni in ruolo saranno 45.124 e riguardano tutte le procedure in corso, comprese quelle del concorso Pnrr. La Cisl ha criticato la decisione dell’amministrazione di non richiedere l’autorizzazione ad assumere per tutti i posti vacanti e disponibili che al netto degli esuberi sono 63685”.

“Abbiamo circa 19mila posti che, benché vacanti e disponibili non potranno essere coperti, sono quelle unità che dovranno essere usate per il concorso Pnrr 2 a cui potranno partecipare chi ha partecipato al primo e chi ha i 30 cfu di abilitazione”, ha aggiunto Varengo.

Immissioni in ruolo, le novità sulla piattaforma

“Per ciò che riguarda le assunzioni a tempo indeterminato ci sono due modifiche alla piattaforma: abbiamo chiesto di presentare, domani, anche la presentazione della piattaforma delle assunzioni in ruolo”.

“Quali modifiche nell’ultimo caso? Sono due: la prima riguarda i vincitori del concorso non in forza dell’abilitazione e che si sono iscritti al concorso quando non la avevano e che comunque nel frattempo hanno acquisito un’abilitazione nel frattempo. In questo caso la piattaforma chiederà loro la conferma dello stato”.

“La seconda modifica riguarda le assunzioni sostegno da Gps: la piattaforma chiederà all’aspirante il titolo di studio posseduto, laurea o diploma, finalizzato al corretto inquadramento stipendiale”, ha concluso l’esperto.

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