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Autonomia differenziata scuola: netto no di Cisl Scuola (che però non partecipa alla campagna referendaria)

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Sulla questione dell’autonomia differenziata prende posizione Cisl Scuola con un documento che fa il punto della situazione.
L’autonomia differenziata – ricorda la segretaria nazionale Ivana Barbacci – è stata introdotta nella Costituzione con la riforma del Titolo V del 2001 e prevede la possibilità da parte delle Regioni a statuto ordinario di negoziare con lo Stato condizioni particolari di autonomia su tutte le materie di legislazione concorrente e su alcune materie di legislazione dello Stato

Adesso, la “legge Calderoli” n. 86/2024 dà attuazione al terzo comma dell’art. 116 della Costituzione ed una sua eventuale abrogazione con referendum lascerebbe aperti i percorsi previsti in materia dalla Carta fondamentale.
Secondo Cisl Scuola, ad ogni modo, la “legge Calderoli” va cambiata e migliorata in modo da consentire alla riforma di deve rafforzare la coesione nazionale.
Il trasferimento di funzioni alle Regioni – aggiunge Cisl Scuola – deve collocarsi entro le coordinate della cooperazione, della solidarietà tra i territori e tra i cittadini, della sussidiarietà tra i livelli istituzionali.

In ogni caso i livelli essenziali delle prestazioni, per la cui definizione si prevedono al momento dei decreti legislativi, dovrebbero essere adottati, secondo la Cisl, con legge ordinaria in modo da assicurare un percorso maggiormente democratico e partecipato.
Per quanto riguarda il sistema scolastico, il sindacato di Ivana Barbacci non ha dubbi:Per l’istruzione non devono essere oggetto della legislazione regionale aspetti regolamentari, ordinamentali, gestionali e salariali. I contratti collettivi nazionali non debbono prevedere deroghe regionaliste o territorialiste”.

A chi, più o meno velatamente, accusa la Cisl di disinteresse per non essersi impegnata nella richiesta di referendum, Ivana Barbacci risponde: “Per nostra natura e nostra cultura è per noi inconcepibile ogni forma di subalternità o anche solo di allineamento a schieramenti di natura politica, siano essi di maggioranza o di opposizione. Non si chiama indifferenza, si chiama autonomia, ed è quella che guida i nostri comportamenti anche su un tema controverso come quello dell’autonomia differenziata. Tema sul quale la CISL si è espressa in modo puntuale e argomentato durante tutto il percorso che ha portato all’approvazione della legge Calderoli, di cui anche il documento diffuso oggi evidenzia le criticità e ribadisce le richieste di cambiamento e miglioramento”.