A poco più di un mese dall’inizio dell’anno scolastico, la Lombardia si prepara a un avvio complesso, con una sfida che sembra ripetersi ogni anno: riuscire a portare in classe tutti gli insegnanti necessari. I numeri non lasciano spazio a dubbi: per l’anno scolastico 2024-2025, serviranno oltre 20.000 supplenti, e le assunzioni in ruolo continueranno anche dopo il suono della prima campanella, prevista per il 12 settembre.
Secondo i dati disponibili pubblicati anche da Repubblica, in Lombardia ci sono 11.287 posti vacanti per le assunzioni in ruolo, di cui circa 3.500 solo a Milano. Tuttavia, le cattedre scoperte nella regione sono ben 16.667, il che significa che, anche con la copertura di tutti i posti a tempo indeterminato — ipotesi difficile da realizzare — rimarrebbero comunque 5.380 posti vuoti. “A questi si aggiungono circa 15.000 posti tra quelli di diritto e quelli di sostegno in deroga, che già a luglio avevano raggiunto quota 12.000,” spiega Massimiliano De Conca, segretario generale della Flc Cgil Lombardia. De Conca critica la decisione di mantenere precari circa il 30% delle cattedre, alimentando una situazione di instabilità per migliaia di insegnanti.
La sfida dei supplenti e il concorso Pnrr
Oltre alla ricerca dei 20.380 supplenti annuali, un’altra preoccupazione è legata alla gestione dei primi mesi di scuola. A causa del ritardo nelle procedure del concorso legato al Pnrr, le assunzioni in ruolo saranno eccezionalmente possibili fino al 31 dicembre. Questo significa che il 46% dei posti disponibili (5.211 su 11.287) non sarà assegnato entro il consueto termine del 31 agosto, ma verrà accantonato in attesa della conclusione delle procedure concorsuali.
Le cattedre coinvolte riguardano classi di concorso importanti, come i 1.884 posti di insegnanti per la scuola primaria e circa 900 posti per docenti di italiano nelle scuole medie. Nella migliore delle ipotesi, secondo gli addetti ai lavori, queste cattedre potrebbero essere coperte almeno in parte entro la fine di settembre. Nel frattempo, le scuole si troveranno a gestire una doppia ricerca di supplenti: quella “canonica” tramite le Graduatorie provinciali per le supplenze (Gps) e quella per coprire temporaneamente i posti in attesa dei titolari, tramite le graduatorie d’istituto. Questa sovrapposizione di ruoli aumenta il rischio di complicazioni, specialmente in città come Milano, dove molti candidati rinunciano agli incarichi assegnati dalle Gps.
Una situazione complessa da gestire
“L’inizio della scuola potrà risultare complicato,” avverte Massimiliano Sambruna, segretario generale della Cisl Scuola Milano. Nella città metropolitana, i posti di ruolo accantonati e da assegnare dopo l’inizio delle lezioni sono 2.053, mentre le Gps contano ben 135.000 posizioni, 15.000 in più rispetto all’anno precedente. Sambruna spera che non si debba attendere fino al limite del 31 dicembre per assegnare tutte le cattedre, ma sottolinea la necessità di un cambio d’impostazione: “Anticipare di almeno un mese le procedure di nomina permetterebbe alle scuole di organizzarsi meglio, evitando che siano gli studenti a pagare il prezzo di un inizio d’anno caotico.”
Il 12 agosto dovrebbero essere assegnati i primi posti di ruolo, mentre per gli incarichi annuali si punta a completare l’associazione dei posti vacanti con i docenti delle Gps entro il 31 agosto. Tuttavia, il timore è che le tempistiche stringenti e le complessità burocratiche possano compromettere la serenità con cui le scuole lombarde daranno il via al nuovo anno scolastico.