Home I lettori ci scrivono Scuola troppo “buonista”: quanto ha ragione il professore Ferrarotti

Scuola troppo “buonista”: quanto ha ragione il professore Ferrarotti

CONDIVIDI

L’interessante analisi della scuola italiana da parte del prof. Ferrarotti (“è buonista, promossi oltre il 90% degli studenti”) mi richiama alla mente un’affermazione (drastica e scioccante?) di altri suoi colleghi sociologi: “il progresso e le comodità rammolliscono gli esseri umani”.
Davvero smartphone, intelligenza artificiale e quant’altro rischiano di fare dell’homo sapiens una pappamolla incapace di reagire anche davanti alle minime difficoltà della vita (figuriamoci davanti alle massime)?
Davvero le sempre più raffinate e sofisticate tecnologie ci permettono/permetteranno di avere (“finalmente”, dirà qualcuno) tutto, subito e senza fatica?
Forse questo è un sogno vagheggiato da tanti, ma attenzione: non necessariamente dev’essere così.

In paesi dove molte di queste tecnologie sono concepite e partorite – mi viene in mente il Giappone – il loro utilizzo è rigorosamente regolato e, cosa di non poca importanza, affidato al senso civico e morale dei suoi abitanti. Uno studente del Paese del Sol Levante che per esempio venisse scoperto a copiare i compiti dall’I.A. verrebbe fatto oggetto della riprovazione sociale e sprofonderebbe in una vergogna che potrebbe anche comportare atti estremi (non pochi studenti nipponici si suicidano per molto meno).
E qui da noi, nell’occidente opulento, permeato di disvalori tipo furbizia, inganno, imbroglio? Beh, qui la situazione ho ragione di credere che sia diversa. Qui – e non solo in Italia – chi riesce ad imbrogliare è “un figo”, uno bravo a trovare le scorciatoie, a evitare la fatica, un esempio da imitare!
Ecco perché temo che questa parte del mondo sia la più esposta e ricettiva al rammollimento di cui sopra…

Daniele Orla