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Meeting Rimini 2024, l’Italia spende più per il debito pubblico che per l’istruzione: il confronto allarmante con l’Europa

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L’Italia si trova in una posizione critica, con una spesa pubblica per interessi sul debito che supera quella destinata all’istruzione. Il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha lanciato l’allarme durante il Meeting di Rimini, evidenziando una situazione che mette in rilievo una priorità distorta delle finanze pubbliche. Secondo i dati del 2022 e indicati dal Sole 24 Ore, l’Italia ha speso circa 79 miliardi di euro per l’istruzione, mentre gli interessi passivi hanno raggiunto la cifra di 82,9 miliardi di euro, come riportato dall’Istat.

Il confronto con gli altri paesi europei è altrettanto preoccupante Sempre come riportato dal Sole 24 Ore, nel 2020, i paesi OCSE hanno destinato in media il 5,1% del PIL e il 10% della spesa pubblica all’istruzione. L’Italia, invece, si ferma al 4,2% del PIL e al 7% della spesa pubblica, segnando un netto ritardo rispetto agli altri principali stati europei. Questo divario si fa particolarmente evidente nelle risorse destinate all’istruzione terziaria, settore in cui l’Italia è nettamente indietro rispetto alla media OCSE e UE, come rivelato dalla Bolton Hope Foundation.

In termini di spesa per studente, l’Italia investe 11.400 dollari USA, una cifra inferiore alla media OCSE di 12.600 dollari. Paesi come la Svezia e la Danimarca, che destinano oltre il 6% del loro PIL all’istruzione, dimostrano un impegno ben più consistente rispetto all’Italia. La Francia investe il 5,5% del suo PIL, la Germania il 4,6%, e il Regno Unito il 6,3%.

Il ritardo dell’Italia è evidente anche nell’istruzione terziaria. Solo il 20% degli adulti italiani ha raggiunto questo livello di istruzione, un dato che colloca il Paese tra i peggiori d’Europa, insieme a Romania e Messico. Inoltre, il 37% degli adulti italiani ha interrotto gli studi prima del diploma di scuola superiore, un altro indicatore negativo che posiziona l’Italia al di sotto della media europea, superata in negativo solo dal Portogallo (40%).