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Elezioni Usa, discorso di Kamala Harris: l’aneddoto sulla compagna di scuola e la lotta contro le sparatorie negli istituti

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Nella notte tra ieri e oggi, 23 agosto, la candidata alla presidenza degli Stati Uniti Kamala Harris è intervenuta con un discorso alla convention democratica che si sta tenendo in questi giorni a Chicago. Le parole dell’attuale vice del presidente Joe Biden hanno toccato vari temi, tra cui la scuola.

Ecco alcuni stralci del discorso, trascritto dal New York Times. “In queste elezioni sono in gioco molte libertà fondamentali. La libertà di vivere al sicuro dalla violenza armata nelle nostre scuole, comunità e luoghi di culto. La libertà di amare chi ami apertamente e con orgoglio.

La libertà di respirare aria pulita, bere acqua pulita e vivere liberi dall’inquinamento che alimenta la crisi climatica. E la libertà che sblocca tutte le altre: la libertà di voto.

Sono cresciuta immersa negli ideali del movimento per i diritti civili. I miei genitori si erano conosciuti a un raduno sui diritti civili e si assicurarono che conoscessimo i leader dei diritti civili”.

Kamala Harris e il passato da procuratrice

“Così, da giovane, ho deciso che volevo fare quel lavoro. Volevo fare l’avvocato. E quando è arrivato il momento di scegliere il tipo di diritto che avrei perseguito, ho riflettuto su un momento cruciale della mia vita.

Vedi, quando ero al liceo, ho iniziato a notare qualcosa nella mia migliore amica, Wanda. Era triste a scuola e c’erano volte in cui non voleva tornare a casa. Così un giorno le ho chiesto se andava tutto bene e lei mi ha confidato che stava subendo abusi sessuali da parte del suo patrigno. E le ho detto subito che doveva venire a stare da noi, e così è stato.

Questo è uno dei motivi per cui sono diventata procuratrice: per proteggere persone come Wanda, perché credo che tutti abbiano diritto alla sicurezza, alla dignità e alla giustizia”.

Kamala Harris e le sparatorie a scuola

Come riporta Il Corriere della Sera madri, insegnanti e compagni di bambini uccisi nelle stragi a scuola – da Sandy Hook in Connecticut a Uvalde in Texas – sono saliti sul palco della convention democratica per raccontare la loro tragica storia. Un momento drammatico che ha ricordato quanto la piaga della violenza delle armi sia diffusa negli Stati Uniti. Tra loro anche la deputata Lucy McBath che in una strage ha perso il figlio. “Le nostre perdite non ci indeboliscono, ci rendono più forti”, ha detto, convinta che Kamala Harris agirà contro la “gun violence”.

Kamala Harris e la lotta alla dispersione scolastica

Come sappiamo, Harris è stata anche la prima viceprocuratrice distrettuale donna in California, prima di assumere il ruolo politico accanto a Biden. In territori complicati, la procuratrice ha puntato molto sul contenimento della dispersione scolastica, specie dopo aver constatato che il tasso di criminalità era più alto in zone dove l’abbandono scolastico era massiccio. Sforzi che hanno portato risultati importanti riuscendo ad arginare in parte questo fenomeno.

Nel 2011 Harris promosse sanzioni penali per i genitori di figli che “marinavano” la scuola come aveva fatto in qualità di procuratrice distrettuale di San Francisco, permettendo alla corte di rinviare il giudizio qualora i genitori aderissero a un periodo di mediazione che riportasse i loro figli a scuola. Vi furono critiche nel senso che i procuratori locali erano troppo inflessibili al riguardo e la linea di Harris aveva un effetto sfavorevole su talune famiglie. Nel 2013 Harris diramò il rapporto In School + On Track, da cui risultava che più di 250mila alunni delle elementari dello Stato erano “assenti cronici” e il tasso di assenteismo scolastico nelle elementari di tutto lo Stato per l’anno scolastico 2012-2013 sfiorava il 30%, con un danno di quasi 1,4 miliardi di dollari per i distretti scolastici, visto che il finanziamento è legato alle percentuali di frequenza.