Home Attualità Povia, concerto annullato a causa delle sue “posizioni sui diritti civili”: il...

Povia, concerto annullato a causa delle sue “posizioni sui diritti civili”: il caso del libro di Vannacci a scuola e la “censura”

CONDIVIDI

Sta facendo molto discutere l’annullamento del concerto del cantante Povia in una città del torinese. In realtà, come spiegato da Today, si tratterebbe di un talent dove il cantautore era atteso – già contrattualizzato – come presidente di giuria, oltre ovviamente per una piccola esibizione.

Motivo? “Le posizioni che ha rispetto ai diritti civili” ha fatto sapere il primo cittadino del paese a La Stampa, spiegando: “Povia più volte ha manifestato posizioni no vax, omofobe e contro l’aborto: quanto di più lontano dai valori della democrazia che la nostra comunità incarna. Ho chiesto di rescindere immediatamente il contratto”. 

Lo sfogo di Povia

A raccontare precisamente come sono andate le cose è stato il cantante su Facebook: “Concerto annullato numero 40 – fa sapere in un video – Aveva chiamato l’organizzatore di un talent, di cui avrei dovuto essere presidente di giuria, con l’eventuale esibizione, con tanto di contratto firmato, con una locandina e tutto il resto. Viene presentato il progetto in giunta, qualcuno si mette di mezzo e viene messo il veto. Ve lo dico senza polemica, ma non mi piace soffrire in silenzio”. 

Lo sfogo di Povia è duro: “Sono una persona normale, con la coscienza pulita, poi arriva sempre quella ciliegina un po’ marcina sulla torta e ti viene annullato un concerto. Fa male dentro. Io sono una persona con delle idee, le espongo con delle canzoni soprattutto, mi piace trasformare in musica delle tematiche che nessuno trasforma più in musica, perché appunto se lo fai poi ti si chiudono le porte. Infatti come ti discosti un attimo dall’idea di qualcun altro, e magari quel qualcun altro ha anche un potere decisionale, ti mette un veto e viene fuori che un concerto già contrattualizzato, con la locandina e la pubblicità, viene annullato dal giorno alla notte. E poi ti dicono che ti pagano lo stesso la penale, ma io non voglio soldi per un’esibizione che non ho fatto. Io vorrei esibirmi”.

“Nel mondo tirano venti di guerra, di odio, le persone litigano tra loro, c’è uno scontento di fondo, ci sono posti in cui i bambini perdono la vita per l’egoismo dell’essere umano, però qua tanti si riempiono di queste parole tipo ‘libertà’, ‘democrazia’, soprattutto quelli proprio democratici, che si vantano di essere democratici, che ti parlano d’inclusione. Includiamo tutti, poi tendi a escludere chi ha un pensiero un pochino diverso dal tuo. Ma guardate che la democrazia è bella per questo, perché dovrebbe portare le persone a dialogare e sorridere. Fa male vedersi annullato un concerto per i soliti motivi ideologici. A me ormai hanno messo l’etichetta di quello di destra e non c’è niente da fare – conclude – anche se io rispondo sempre che tra destra e sinistra io sono del centro storico, perché alla fine cerco sempre di fare un’analisi logica, un ragionamento, e scrivere e cantare cose con un buon senso. Poi ovvio che ci sono le classiche parrocchie che o ti spostano a destra o ti spostano a sinistra. Ecco, quando vi fanno questa domanda è perché sono loro che non sono liberi, non voi”. Infine la stoccata: “Ci vediamo domani e nei prossimi giorni in giro, dove ci sono delle istituzioni serie”, ha concluso.

Il caso del libro di Vannacci a scuola

L’anno scorso abbiamo a lungo parlato del libro del generale Roberto Vannacci, “Il mondo al contrario”, scelto come testo da leggere in classe nelle ore di Educazione Civica, che riporta posizioni simili.

“Aiuta a sviluppare il pensiero critico” è stato il commento della docente, riportato da La Repubblica. “Il libro consente di parlare di diversi campi, dalla famiglia alla patria, dall’ambiente all’energia, questi sono i capitoli del libro – aveva detto la professoressa – I ragazzi hanno la possibilità di confrontarsi con un libro dal quale possono prendere le distanze, perché per prendere le distanze da un libro bisogna leggerlo”.

Viene da chiedersi: giusto dare spazio a tutti? O è giusto selezionare uno scrittore o un cantante in base al tipo di idee espresse?