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Scuola on the road, un anno di lezioni in giro per l’Italia con prova finale per essere reinseriti nel percorso tradizionale

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Arriva un progetto molto particolare, dedicato agli studenti, quello di Strade Maestre che rivoluziona il concetto di scuola: il sole e la pioggia segnano l’inizio e la fine delle lezioni, mentre i paesaggi diventano libri aperti, offrendo spunti per lo studio. Come riporta Repubblica, si tratta di un cammino di 3.000 chilometri, da Orvieto a Palermo, per poi risalire a Trieste, in circa 240 giorni. Questa esperienza vuole dare vita a una scuola diversa, dove fatica, scoperta e impegno diventano parte integrante dell’apprendimento.

A differenza delle classi tradizionali, qui non ci sono banchi né libri. Gli studenti portano solo uno zaino con vestiti comodi, attrezzatura da trekking e un tablet per consultare il materiale didattico. Una studentessa di 17 anni, friulana, è tra i partecipanti: “Ho già fatto due cammini, ma un anno lontana da casa sarà una sfida. Sono ottimista, però”. Come lei, diversi studenti di quarta e quinta superiore da tutta Italia hanno risposto all’appello della cooperativa sociale CamminaMenti, promotrice del progetto con Aigae e Cai.

Un gruppo eterogeneo, proveniente da scuole pubbliche e private, si troverà a seguire un percorso personalizzato. Le lezioni saranno dinamiche, con temi suggeriti dal cammino stesso: ad Agrigento si studierà Pirandello, a Sutri l’Orlando Furioso. Inoltre, ci saranno attività meno convenzionali, come falegnameria, teatro, orienteering e podcasting.

Il progetto, che richiede una retta di 8.000 euro per coprire spostamenti, vitto e alloggio, cerca di essere accessibile anche a chi ha meno possibilità economiche grazie a un crowdfunding. Gli ideatori, che lavorano come volontari, credono fermamente che questa esperienza formativa possa avere un impatto duraturo, non solo sui ragazzi, ma anche sul sistema educativo.

A giugno, gli studenti affronteranno una prova di idoneità per reinserirsi nei percorsi scolastici tradizionali, mentre due studentesse dovranno sostenere anche l’esame di Stato. “Il nostro obiettivo è prepararli al meglio, ma soprattutto speriamo che tornino arricchiti, pronti ad affrontare le sfide della vita con maggiore consapevolezza e resilienza”, conclude uno dei docenti del progetto.