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Inizio scuola 2024, cosa cambierà? Stefania Auci: “Vorrei condizionatori, palestre vere e laboratori funzionanti”

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Oggi, 2 settembre, è una giornata molto importante per i docenti: si tratta del giorno in cui ha luogo la presa di servizio per alcuni di loro e il tradizionale collegio dei docenti di inizio anno. Si tratta a tutti gli effetti dell’inizio dell’anno scolastico 2024/2025, anche se le attività didattiche riprenderanno tra qualche giorno. Da oggi, inoltre, molti docenti vanno in pensione.

Da ieri, 1° settembre, saranno aggiornati gli indirizzi email delle istituzioni scolastiche.

Inizio anno scolastico 2024/2025, gli auguri dei sindacati

Ad augurare buon anno scolastico a tutti i docenti è stata Ivana Barbacci, segretaria generale Cisl Scuola, con un videomessaggio. Ecco le sue parole: “Rivolgo a tutto il personale, nel giorno in cui inizia l’anno scolastico. Non mi soffermo sui problemi che come sempre lo accompagnano. Mi limito ad un saluto e ad un augurio ai tanti neo assunti in ruolo, magari dopo tanti anni di lavoro precario, a chi lavora in condizioni problematiche e a chi dopo una vita di lavoro per la scuola la lascia per la meritata pensione. Buon lavoro a chi contribuisce ogni giorno a fare della nostra scuola una grande comunità”.

“L’anno scolastico che sta per avviarsi, purtroppo si aprirà con le problematiche che sono diventate tristemente endemiche negli ultimi anni, la peggiore tra tutte è che ancora non siamo fuori dall’anomalia, tutta italiana, dell’eccesso di precariato. E’ presto per avere i numeri reali però sicuramente non ci discosteremo molto da quelli degli anni precedenti.

Il meccanismo dei concorsi purtroppo mantiene la sua farraginosità e, già da anni, abbiamo sottolineato la difficoltà nel far funzionare le commissioni di concorso, se non si investe su un esonero dal servizio di coloro che sono chiamati a farne parte.

E’ evidente poi, che per ritornare ad un meccanismo ordinato di reclutamento, bisogna ripristinare un doppio canale che garantisca da una parte gli idonei nei vari concorsi, e dall’altra i precari storici. Ci auguriamo che ci si muova decisamente verso una scuola con meno precariato e che assicuri un trattamento economico dignitoso. La scuola non può e non deve essere la cassa integrazione della disoccupazione intellettuale.

La Gilda degli Insegnanti augura a tutti i docenti, a tutto il personale scolastico e a tutti gli studenti un sereno inizio anno”. Così, in una nota, il Coordinatore nazionale della Gilda Insegnanti Rino Di Meglio.

Inizio anno scolastico 2024/2025, la scuola che vorrei

Nel nostro profilo Instagram, sotto una grafica da noi pubblicata, la scrittrice e docente Stefania Auci ha scritto quali elementi si sarebbero nella scuola che vorrebbe: “Condizionatori/pompe di calore, palestre “vere” e laboratori funzionanti”.

Ecco altri commenti:

“Un ds che valorizzi l’impegno. Ma veramente. Mi basterebbe questo”.

“Aule climatizzate, abbassamento del numero alunni per classe, risorse per l’inclusione maggiori, più tempestive, più qualificate e aumento delle unità ATA almeno nella scuola dell’infanzia. E poi si, sarebbe ora di adeguare gli stipendi alla media europea”.

“Più innovativa, meno burocratica e inclusiva (l’inclusione è soltanto sui libri)”.

“Con le pareti dipinte con colori vivaci e personalizzabili, con bagni nuovi, con, al posto di una grande sala insegnanti, piccoli uffici/studi per ogni insegnante, con un angolo cucina e parcheggio per i docenti ed un enorme giardino dietro dove i ragazzi e i docenti possono trascorrere i loro intervalli!”.

Inizio scuola 2024, le novità di quest’anno scolastico

Ecco cosa cambierà dall’anno scolastico 2024/2025:

Stop ai cellulari, anche a fini didattici

Da settembre scatta il divieto di utilizzo in classe degli smartphone, anche a fini educativi e didattici, per gli alunni dalla scuola dell’infanzia fino alla secondaria di primo grado.

A dirlo è una nota ministeriale dell’11 luglio, con la quale, dopo il richiamo a importanti studi Unesco e Ocse Pisa, il Ministero ha sottolineato come l’uso del cellulare rappresenti una fonte di distrazione e nell’infanzia e preadolescenza incida negativamente sullo sviluppo cognitivo, determinando perdita di concentrazione e memoria, diminuzione della capacità dialettica, di spirito critico e di adattabilità. Il MIM fa riferimento anche al fenomeno sempre più preoccupante dei minori affetti dalla sindrome dell’Hikikomori, che porta all’isolamento sociale.

Sono esclusi dal divieto i casi in cui il suo utilizzo sia previsto dal PDP o PEI.

È consentito invece l’utilizzo di PC o tablet, ma sotto la guida dei docenti.

Nella secondaria di primo grado, dovranno essere anche previste sanzioni per gli alunni che dovessero contravvenire al divieto.

Ritorno del diario per i compiti

La medesima nota si occupa anche dell’uso del registro elettronico per assegnare i compiti.

Al fine di sostenere dalla primaria a secondaria di primo grado lo sviluppo della responsabilità degli alunni nella gestione dei compiti a loro assegnati, l’annotazione sul registro deve essere accompagnata con la notazione giornaliera delle attività da svolgere su diari ed agende personali.

Parte la sperimentazione degli assistenti virtuali

Altra novità, annunciata nel corso del convegno del 10 luglio scorso “La scuola artificiale – Età evolutiva ed evoluzione tecnologica”, riguarda gli assistenti virtuali a scuola.

Il Ministro ha infatti comunicato l’avvio di una sperimentazione per il prossimo anno scolastico riguardante l’AI: “Abbiamo deciso di avviare in alcune scuole una sperimentazione attraverso l’uso di assistenti virtuali. Ci aspettiamo una diminuzione del carico di lavoro amministrativo dei docenti affinché possano concentrarsi più sul rapporto umano in classe, ci aspettiamo più inclusione. Abbiamo stanziato dei finanziamenti proprio per la formazione dei docenti per l’utilizzo di queste nuove pratiche”.

Liceo Made in Italy

Infine, segnaliamo che nella seduta del 22 luglio il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha approvato in esame preliminare un Decreto del Presidente della Repubblica relativo al regolamento concernente la definizione del quadro orario degli insegnamenti e degli specifici risultati di apprendimento del percorso liceale del “Made in Italy”.