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Elettra Lamborghini: “A scuola mi hanno fatta sentire stupida per il cognome. Con uno come Schettini avrei studiato di più”

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Ieri, 10 settembre, è iniziata la nuova stagione del programma di Rai2 “La Fisica dell’Amore“, condotto dal professore di fisica Vincenzo Schettini, influencer e volto del progetto editoriale “La Fisica Che Ci Piace“. Tra gli ospiti della prima puntata, che hanno parlato ampiamente della loro esperienza a scuola, c’è stata la cantante Elettra Lamborghini.

Elettra Lamborghini e i complimenti a Schettini

Quest’ultima ha subito lodato il docente: “Quando ho visto il tuo primo video ho detto: ‘se avessi avuto un prof avrei studiato molto di più’. La differenza la fa il professore. Tu si vedeva proprio che lo facevi con amore. Adesso i ragazzi sono molto più esuberanti. Tu sei talmente sicuro di te che te ne freghi. Io starei ore a guardarti e ascoltarti”.

Ed ecco cosa ha raccontato sulla sua carriera scolastica: “Io ho avuto grandissimi traumi a scuola, forse per il mio cognome. Mi hanno fatta sentire come fossi una cretina. Io penso di essere una persona intelligente. Per il mio cognome avevano un pregiudizio. Ho avuto una preside molto carina però, ho un bel ricordo di lei, mi ha tenuta a cuore”.

Il messaggio a tutti i docenti

Infine, ecco un messaggio per tutti gli insegnanti: “Docenti, venite in televisione anche voi e diventate famosi. Con l’amore si insegna”.

“Le giovani generazioni sono troppo veloci”

“Ho tanti valori, che nella vita sono tutto, però a volte ciò diventa un limite, e mi sento vecchia. Stiamo andando talmente veloci, soprattutto le giovani generazioni”, ha detto qualche mese fa Lamborghini.

“Dal punto di vista dei figli ho delle idee che sono sane ma nel mondo di oggi non so se potrebbero esserlo. Ad esempio, l’uso del cellulare o della televisione. Se si vieta è bello, ma poi i bambini vanno a scuola e si sentono emarginati perché magari li bullizzano”, ha aggiunto.

Insomma, si tratta di un tema scottante: è giusto regolamentare l’uso dei cellulari nei più giovani, ma si deve anche pensare, inevitabilmente, alle conseguenze di un eventuale isolamento con i coetanei.