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Linee guida per l’educazione civica: giudizio nettamente negativo di Flc-Cgil

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Il giudizio della Flc-Cgil sulle nuove Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica, pubblicate con il Decreto Ministeriale n. 183 del 7 settembre 2024, è particolarmente severo.
Le Linee guida – si legge in un documento pubblicato in queste ore – non rappresentano un significativo miglioramento rispetto alla versione preliminare già diffusa.
Nonostante il parere critico del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), le modifiche apportate dall’Amministrazione si sono rivelate parziali e incomplete. L’accoglimento delle indicazioni del CSPI è stato solo formale, senza cogliere l’opportunità di una revisione complessiva del testo, in particolare sulla definizione degli obiettivi.

A partire dall’anno scolastico 2024/25, terminano le fasi sperimentali previste dalla legge n. 92 del 20 agosto 2019, le nuove Linee Guida sostituiranno integralmente quelle precedenti, emanate con il DM n. 35 del 22 giugno 2020.
Secondo il sindacato di Gianna Fracassi, i curricoli di educazione civica segnano un ritorno ad un approccio centralistico che capovolge la logica del DM 35/2020, dove le scuole godono di autonomia nel definire i propri traguardi.

Centralizzazione e riduzione dell’autonomia scolastica

Inoltre, sempre a parere della Flc-Cgil, il nuovo testo annulla il percorso di progettazione didattica autonoma che le scuole hanno seguito negli ultimi quattro anni. I nuovi curricoli includono obiettivi prescrittivi con traguardi e contenuti ben definiti su temi come cyberbullismo, dipendenze digitali, educazione alimentare, lotta all’uso di sostanze stupefacenti e sicurezza stradale. In particolare, prevalgono l’educazione stradale e la promozione dell’educazione finanziaria, quest’ultima ridotta a strumento per la tutela del patrimonio privato, senza un chiaro riferimento all’educazione contro ogni forma di discriminazione e violenza di genere.

Un impianto ideologico e individualista

Forti critiche riguardano anche il tema della centralità della persona molto enfatizzato dal Ministro.
Secondo il sindacato, infatti, le nuove Linee Guida si fondano su una visione distorta dello stesso concetto di persona: la socialità della persona, prevista dall’articolo 3 della Costituzione italiana come eguaglianza senza distinzione di sesso, razza, lingua, religione, opinioni politiche, condizioni personali e sociali, verrebbe reinterpretata in chiave nazionalista. L’accento è posto sulla “coscienza di una comune identità italiana” mitigata dal contesto europeo e occidentale, suggerendo un’integrazione degli studenti stranieri solo in funzione di questa comune identità nazionale

Questa visione è ulteriormente delimitata da una “cultura dei doveri” in cui il rispetto delle regole è visto come condizione per una società ordinata. A questo si aggiunge la promozione della cultura d’impresa e dell’iniziativa privata, con una chiara enfasi sulle competenze imprenditoriali e sulla cultura del lavoro come mezzo per sostenere l’autoimprenditorialità, piuttosto che per sviluppare una cittadinanza attiva.

Nessuna apertura del Ministro alle richieste del mondo della scuola

Flc Cgil lamenta il fatto che, nonostante i ripetuti appelli e le richieste di confronto da parte delle organizzazioni sindacali, il Ministro dell’Istruzione Valditara abbia poi confermato la volontà di riformare il sistema educativo ignorando il contributo delle scuole.

Il sindacato, conclude il documento, continuerà a battersi per un modello di educazione civica che rispetti la pluralità, la partecipazione e l’autonomia delle scuole, contro una centralizzazione che non risponde adeguatamente alle esigenze sociali e culturali di questa fase storica.