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Valditara: “È un delitto pensare ad una scuola non collegata col mondo del lavoro. Registro elettronico? Per i genitori rimane”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è intervenuto a MattinoCinqueNews su Canale5. Ecco cosa ha detto in occasione del periodo di rientro a scuola.

Riforma istituti tecnici professionali, Valditara entusiasta

La colpa di atti di violenza è sempre della scuola? Ecco la risposta di Valditara: “La scuola inizia con tante novità, la prima è la riforma degli istituti tecnici professionali. Mancano tecnici specializzati. Sarebbe un delitto pensare ad una scuola che non si mette in collegamento con il mondo del lavoro”.

“Un vero riformatore deve immaginare una scuola che faciliti questo rapporto, che velocizzi l’inserimento nel mondo del lavoro. Vogliamo prendere esempio da quello che si fa in Germania, in Svizzera, negli USA. Vogliamo far sì che la scuola offra opportunità formative che favoriscano l’inserimento nel mondo del lavoro”, ha aggiunto.

“Dalla scuola dipende il modello di società che vogliamo”

Ecco poi alcune battute su altre novità: “Dalla scuola dipende il modello di società che vogliamo. Se fuggiamo dalla responsabilizzazione lasciamo fuori dalla società il concetto di responsabilità individuale. Per questo ho insistito sul valore del voto in condotta. Ho voluto affiancare ai diritti anche i doveri”.

“Il tema dei voti. Il giudizio veniva espresso in modo complicato. Più semplice dire ‘ottimo’ o ‘buono’, anche lo stesso bambino potrà capire. Registro elettronico? Per i genitori rimane, è un modo per essere collegati immediatamente alla scuola. Ma, soprattutto per i più piccoli, il ritorno del diario, è importante, è importante che sappia quali compiti ha per il giorno dopo. Ora sono tutti contro i cellulari, io lo dissi già nel 2022”, ha concluso il capo del dicastero di Viale Trastevere.

“I ragazzi non possono più bigiare”

C’è chi non gradisce proprio l’esistenza del registro elettronico: “Voi volete sapere a che ora è stata interrogata Giulia. E questo ‘Din’ arriva sul telefono della mamma, del papà, della nonna, dell’amico del papà che guarda caso è un avvocato. Certo, perché bisogna intervenire, è la terza volta che lo interrogano. Certo, entrate dentro la scuola. Distruggetela. Prendete in ostaggio tutti i professori. Dovesse venir su un ribelle, ma scherziamo? Noi vogliamo dei conservatori”, questo lo stralcio di un intervento dello psichiatra Paolo Crepet dal vivo al suo pubblico.

“Il registro elettronico è una vera follia — spiega lo psicoterapeuta Raffaele Morelli — I ragazzi non possono più bigiare, marinare le lezioni, assumendosene la responsabilità. I suicidi sono aumentati del 500% e gli atti di autolesionismo sono in crescita. Ma che i genitori partecipino a tutto questo è gravissimo”.