Rivoluzione nel sistema scolastico svedese: il Paese scandinavo ha deciso di tornare ad un insegnamento tradizionale nelle scuole, abbandonando l’approccio basato sul gioco adottato negli ultimi anni, diventato quasi proverbiale e spesso chiamato in causa come alternativa ai sistemi scolastici tradizionali come quello italiano. Lo riporta SkyTg24.
La decisione e le motivazioni
Intanto è stato deciso che dal 2028 anche i bambini svedesi cominceranno la scuola a sei anni e non ci sarà più l’anno pre-scolare tra materna e scuola, sì al ritorno di un insegnamento più tradizionale e rapido. Il governo ha preso questa decisione, come afferma il ministro dell’istruzione Johan Pehrson, perché “la scuola deve tornare alle origini” con una maggiore attenzione per l’apprendimento precoce della lettura, della scrittura e della matematica.
Negli ultimi quarant’anni sono state fatte sperimentazioni con un insegnamento focalizzato sul gioco, la scoperta e la curiosità. Le critiche sono fioccate tra i sindacati che temono che possa lasciare senza lavoro molti insegnanti di scuola materna specializzati.
La situazione finora
Fino a questo momento, in Svezia, il sistema scolastico per i bambini prevedeva un anno di preparazione alla scuola chiamato Förskoleklass (appunto classe pre-scolare), tra la scuola materna e l’inizio della primaria. Questo anno, obbligatorio per i bambini di sei anni, è focalizzato sullo sviluppo attraverso il gioco, la curiosità e la scoperta, con l’obiettivo di preparare i bambini al passaggio alla primaria.
La pedagogia svedese attualmente valorizza il gioco come uno strumento essenziale per imparare. Si iniziano ad apprendere concetti base come numeri, linguaggio e relazioni sociali in modo giocoso e naturale. La scoperta e la curiosità sono invece incoraggiate attraverso attività pratiche, laboratori e giochi all’aperto e i bambini imparano a lavorare insieme, a risolvere problemi e a sviluppare abilità sociali, il tutto in un contesto non competitivo e inclusivo.