A mali estremi, estremi rimedi, e siccome le sparatorie nelle scuole degli Stati Uniti non accennano a diminuire, anche se i vari presidenti democratici hanno sempre promesso di limitarne l’acquisto, adottando regole più rigide, qualche industria bellica ha pensato bene di mettere in commercio felpe antiproiettile o raccoglitori ad anelli che, aperti e appesi al collo, diventano giubbotti difficile da essere forati da una pallottola.
E ci sarebbero per tutte le età, compresi i bambini dell’asilo, nonostante, scrive L’Avvenire riprendendo la notizia dal New York Times, una felpa costi 450 dollari l’una.
Ma non solo. Sembra addirittura che si sia creata una fiera commerciale dedicata alla scolastica dove sarebbe esposto tutto l’occorrente per una classe blindata, a prova di incursione e di sparatoria.
Pare inoltre, e qui l’inventiva americana in cerca di business è straordinaria, che alcuni prodotti siano stati disegnati da genitori, preoccupati di coniugare la sicurezza – intesa come il respingimento di colpi d’arma da fuoco – con design, colori e personaggi accattivanti: l’utile e il dilettevole, insomma anche per non allarmare troppo i piccoli.
Ed ecco allora “lo zainetto per l’asilo a forma di guscio di tartaruga, che si trasforma in scudo respingente, anche nelle versioni unicorno e dinosauro blu”.
E poi ci sono le varietà e i colori, compreso il livello di protezione e dunque in base all’arma che il malintenzionato potrebbe usare. C’è allora la felpa o il particolare marchingegno per proteggere dalla pistola e perfino dal mitragliatore: non si sa mai.
Per i più grandi ci sarebbero: zaino con schienale blindato; astuccio antiproiettile, da 185 dollari; cartellina blindata; raccoglitore ad anelli che, aperto e appeso al collo, diventa un corpetto; felpa con cappuccio che protegge “tutti gli organi vitali”.
Ma protezione solo per i ragazzi? E per i prof e la scuola nel complesso? Ecco l’offerta mirata, scrive ancora L’Avvenire: cattedre ribaltabili, che si trasformano in barricate, lavagne in materiali usati dai militari, speciali pellicole da applicare sui vetri e persino rifugi da installare in un angolo dell’aula.
Di questi presidi didattici, una scuola dell’Alabama ne ha comprati due, per 120 dollari.
Commenta un preside: “È come dotarsi di estintori”. Costui fra l’altro ha appeso dieci scudi vicino agli ingressi e assegnato lavagne antiproiettile a ogni aula.
Contrari a questa escalation difensiva ma militaresca e preoccupante, perché accetta la diffusione delle armi e il loro uso indiscriminato, il presidente della Federazione americana insegnanti: “Armateci piuttosto di libri, formatori e risorse. Invece di avere il coraggio di risolvere il problema, si monetizza la paura”.
Ringalluzzita la lobby dei produttori di armi che in questo modo dimostra di essere armata anche di fantasia, mentre un lettore del New York Times scrive nei commenti: se non si possono vietare le armi, perché il Secondo emendamento tutela il diritto a portarle e usarle, basterebbe tassare i proiettili facendoli pagare 5mila dollari l’uno. Che non sembra idea balzana, visto pure che la Costituzione americana non fa menziona né di proiettili né di costi.