Home Attualità Scuola e lavoro, Valditara insiste per avvicinarli: altri 55 milioni di euro...

Scuola e lavoro, Valditara insiste per avvicinarli: altri 55 milioni di euro agli Its

CONDIVIDI

La formazione della scuola italiana tende sempre più adattarsi alle richieste del mondo del lavoro: una esigenza, alla quale l’attuale gestione ministeriale si dimostra molto sensibile, che deriva sia dall’alto numero di giovani che lasciano prematuramente gli studi e che diventano Neet, soprattutto giovani e donne, sia dall’elevato numero di posti di lavoro andati persi a causa di mancanza di personale preparato, ad esempio nell’intelligenza artificiale, nei big data analytics e robot, come pure nel green e nelle fonti rinnovabili di cui si è parlato alcuni giorni fa. Tra le iniziative ministeriali, come avevamo annunciato qualche settimana fa, c’è anche il potenziamento degli Istituti Tecnici Superiori, i percorsi biennali specializzanti post-diploma intervenendo in video all’assemblea di Confindustria Alto Adriatico, a Grado, il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha annunciato di avere appena apposto  la sua “firma su un decreto che ha stanziato 55 milioni di euro per l’Its ed è di questi giorni l’avvio dell’anno scolastico che ha visto una importante novità: la sperimentazione dell’istruzione della riforma dell’istruzione tecnico professionale”.

Grazie al provvedimento le nuove Fondazioni ITS riceveranno complessivamente oltre 55 milioni di euro, di cui 36,5 milioni per il potenziamento dei laboratori per la formazione con tecnologie 4.0 e 18,9 milioni per l’ampliamento dell’offerta formativa, andando ad aggiungersi alle 125 Fondazioni destinatarie di pregressi finanziamenti

Questi percorsi specializzanti, ha ricordato Valditara, avvicinano “scuola e impresa, perché” offrono “finalmente potenzialità occupazionali in tempi più rapidi cercando di colmare quel mismatch fra domanda di lavori tecnologicamente sviluppati e offerta da parte delle scuole”.

In generale, il Ministro ha ricordato che la “riforma che dovrà essere sempre più incrementata e che dovrà entrare poi a regime, perché questo è il futuro. Il futuro della nostra scuola, tecnico professionale in particolare, è di formare competenze che realizzino i talenti dei nostri giovani, che offrano a loro occasioni di un lavoro ben retribuito e che porti alle nostre imprese una forte competitività”.