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Ius Scholae, che frenata! Salvini avverte Forza Italia e La Russa gela Tajani: doveva proporla prima delle elezioni, ora chieda scusa

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Per il Governo lo Ius Scholae potrebbe diventare una “brutta grana”: se Forza Italia, attraverso le parole del vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, continua a spingere – con tanto di proposta di legge – per una riduzione dei requisiti per accogliere come cittadini italiani gli stranieri con genitori non italiani nati o arrivati in tenera età nel nostro Paese, gli altri partiti di maggioranza prendono le distanze in modo netto.

Domenica 6 ottobre il leader della Lega, Matteo Salvini, dal palco di Pontida ha detto che agli stranieri in Italia, “il problema non è il colore della pelle o dove il buon Dio ti ha fatto nascere. Però la ricetta per i prossimi anni non è concedere più cittadinanze o regalarle il più velocemente. La priorità, per la Lega, è di revocare la cittadinanza a quelli che delinquono“.

Quindi Salvini ha sottolineato che “la cittadinanza é un atto di fede: il secondo mazzo di chiavi di casa nostra, ma se tradisci questa fiducia contro chi ti ha garantito scuola, previdenza e sanità, e poi spacci, stupri e uccidi, la soluzione è solo: via la cittadinanza e torna al tuo paese. Non abbiamo bisogno di altri delinquenti”.

A frenare ancora di più rispetto a Forza Italia è stato il presidente del Senato Ignazio La Russa: nel corso di un evento, al circolo di FdI a Padova, intervenendo sulla legge in materia di cittadinanza, La Russa ha ricordato che quando il suo partito era all’opposizione presentò “due emendamenti, che sono più avanti di quanto proposto adesso da Forza Italia, ma furono bocciati anche da Fi”.

“Li presentai – ha continuato – dicendo che un ragazzino che nasce in Italia da genitori stranieri, legalmente residenti in Italia, finita la scuola ha diritto di diventare italiano. Nell’emendamento, prevedevo che ci fosse al termine della terza media un piccolo colloquio sull’acquisizione del rispetto per i valori della Costituzione. All’opposizione lo proposi per limitare i danni della maggioranza”.

“Quando sei in maggioranza, – ha sottolineato riferendosi evidentemente alla proposta di Forza Italia – la stessa problematica deve essere affrontata prima delle elezioni e deve essere inserita nel programma che prevede l’adesione di tutte le componenti. Se non prevede l’adesione di tutti, non si mette nel programma per rafforzare la coalizione. E impedire così che si finisca, magari strumentalmente qualche volta, non voglio dire in questo caso, a usare un argomento non tanto perché diventi legge, perché non credo che Tajani pensi che domani ci sarà una legge sullo Ius Scholae, ma per una sorta di braccio di ferro tra partiti di maggioranza“.

“Da presidente del Senato – ha concluso – spero che non ci sia l’uso strumentale di argomenti per fare braccio di ferro tra Lega e Forza Italia. Bene ha fatto Salvini a chiedere scusa a Tajani. Bene farebbe Tajani a dire la verità: che le priorità del governo vanno ai punti fissati concordemente nel programma. Questo punto può essere affrontato dopo la realizzazione del programma”.