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Fiorella Mannoia: “I docenti devono sapere ma soprattutto comunicare. Avevo una prof che mi dispiaceva deludere”

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Nell’ultima puntata del programma “La Fisica dell’Amore“, condotto dal docente e influencer Vincenzo Schettini, volto del progetto editoriale La Fisica Che Ci Piace, è stata ospite la cantante Fiorella Mannoia, che ha parlato della sua esperienza a scuola.

“Il messaggio didattico deve passare dal cuore”

Ecco, intanto, le sue parole sugli insegnanti: “Ho sempre pensato che gli educatori, gli insegnanti, devono sapere, ma soprattutto comunicare. Questa è una dote, un dono. Saper divulgare, spiegare, farsi ascoltare, è un dono che non tutti hanno. Il messaggio didattico passa attraverso il cuore. Tutto deve passare attraverso il cuore”.

“Non sono stata una studentessa modello. In classe non sono mai stata maleducata ma sempre burlona. Non ho mai resistito alla battuta. C’erano professori che non apprezzavano e mi buttavano fuori. Erano esasperati da queste battute continue. Altri invece ridevano a crepapelle. Dipende da chi hai davanti”, ha aggiunto, parlando di lei da studentessa.

“Ho sempre augurato agli studenti di avere almeno un professore che ti cambia la vita, ce n’è sempre uno che ti cambia la vita. Io avevo una professoressa di italiano che mi dispiaceva deludere. Quando non ero preparata vedere la delusione dei suoi occhi mi faceva male. Penso che ognuno di noi deve avere un docente nel cuore. Chi ha la fortuna di avere come insegnante Vincenzo sa di cosa parlo. Io mi sono rifatta in seguito”, ha continuato.

“Se pensi male, parli male”

Ecco alcuni messaggi per i ragazzi: “Se pensi male, parli male. Si impara a scuola ma anche fuori. L’Italia è piena di giovani che hanno voglia di sapere, di conoscere, di dubitare. Dubitate sempre, anche dei vostri professori, non abbiate paura di dire di non avere capito. I docenti sono lì per questo, voi con i dubbi sviluppate il vostro pensiero critico. La curiosità e il dubbio sono il motore del mondo”.

“Non sono all’altezza di dare consigli. Ragazzi, leggete. Non c’è un’altra maniera per sviluppare il pensiero critico. Se non leggete pensano gli altri per voi”, ha concluso.

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