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Si stacca un pezzo di marmo dal muro della scuola, studente ferito alla testa: trasportato in ospedale

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Uno studente di dodici anni è rimasto ferito da un pezzo di marmo staccatosi dal muro della propria scuola. Questo quanto successo oggi, 18 ottobre, a Bari, come riporta Il Corriere della Sera. Il ragazzino è stato trasportato all’ospedale pediatrico ed è stato sottoposto a Tac cranica che ha dato esito negativo.

Rimane da capire la dinamica dei fatti

Secondo quanto accertato, il pezzo di marmo si è scattato dal muro di uno dei bagni. Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato indagini, e i vigili del fuoco che hanno compiuto un sopralluogo mettendo la zona in sicurezza per scongiurare il rischio di altri distacchi. 

Il dodicenne, come riporta l’Edicola del Sud, ha riportato un ematoma e sarà sottoposto ad altri esami e a una visita ortopedica. Rimane da chiarire se il pezzo di marmo si sia staccato e sia caduto accidentalmente oppure se la caduta sia stata provocata dalla vittima. Il water risulta essere completamente danneggiato.

Crolli nelle scuole, numeri record

Il XXIII Rapporto di Cittadinanzattiva, che pone come sempre il focus sulla sicurezza delle scuole in Italia, presentato qualche settimana fa, ha presentato una fotografia agghiacciante dell’edilizia scolastica.

Da settembre 2023 sono stati 69 i crolli che hanno interessato le scuole, numero mai raggiunto negli ultimi 7 anni: di questi, 28 si sono verificati nelle regioni del Sud e nelle Isole, così come in quelle del Nord (40,5%), 13 nelle regioni del Centro (19%). In molti casi eventi preannunciati da segnali visibili ma sottovalutati. 

Sempre elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica). 

Piccoli passi in avanti – ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 – si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica.

In merito allo stato manutentivo degli edifici, circa il 64% dei 361 docenti intervistati da Cittadinanzattiva rileva la presenza di fenomeni dovuti alla inadeguata o assente manutenzione, prime fra tutte infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%), tracce di umidità (38,2%). La metà degli intervistati (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza e ha riscontrato un intervento a seguito della propria segnalazione. Riguardo alle prove di emergenza ben il 92% dichiara di aver partecipato mentre l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza le prove hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%).