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Sciopero 31 ottobre, Fracassi (Flc Cgil): “Legge di bilancio, stipendi, contratto, precari, riforme, card docenti: i motivi della protesta”

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Attraverso un video, diffuso sui canali della Flc Cgil, la segretaria generale Gianna Fracassi spiega i motivi dello sciopero del 31 ottobre e chiama a raccolta il personale della scuola:

“Il 31 ottobre prossimo abbiamo proclamato lo sciopero per l’intera giornata, dei lavoratori e delle lavoratrici di scuola, università e ricerca e alta formazione artistica e musicale. Il governo ha deciso di accanirsi sui nostri stipendi, di ridurre il potere d’acquisto dei nostri salari, non mettendo a bilancio le risorse necessarie per rinnovare il contratto 22-24. A fronte di un’inflazione che in questi tre anni ha raggiunto quasi il 18%, ha messo sul piatto un misero 5,78% che tra l’altro ha distribuito per metà lo scorso anno. Quindi se domani si aprissero le trattative, in busta paga noi potremmo vedere al massimo 35 euro netti medi (chi di più, chi di meno), cioè un terzo di quanto dovuto. Stanno facendo cassa sui nostri stipendi”.

“Inoltre, a fronte di numeri esorbitanti di precariato nei nostri settori (penso alla ricerca o alla scuola dove il numero del precariato arriva a cifre altissime, nei 250mila che abbiamo denunciato e diciamo con buona pace del Ministro che, per esempio nei suoi conteggi dimentica i 40mila precari Ata) ad oggi non ci sono le condizioni per una stabilizzazione, anzi i continui interventi della politica hanno determinato in particolare per la scuola e per il personale docente una situazione inaccettabile e per certi versi fuori dalla legalità con un vergognoso mercato dei titoli di studio che continuiamo a denunciare. Altro che ministero dell’Istruzione e del Merito, qui l’unico merito è l’ennesima sanzione della Commissione Europea per abuso di contratti a tempo determinato”.

Le riforme

“Poi ci sono le pessime riforme, l’autonomia differenziata, la riforma del pre ruolo all’Università, la filiera tecnologico professionale, il liceo del made in Italy, la revisione delle indicazioni nazionali delle linee guida dell’educazione civica. La legge di bilancio che è stata presentata, ha confermato i motivi dello sciopero. Non solo non ci sono risorse adeguate aggiuntive per il contratto 22-24 ma l’unico sforzo è un aumento dello 0,22% sul salario accessorio che per esempio per il comparto scuola significa risorse aggiuntive sul fondo per l’offerta formativa ma solo per il personale docente, cioè gli ausiliari, tecnici e amministrativi non esistono per questo governo, né per la precarietà né per gli aumenti salariali”.

Carta del docente

“Sempre nella legge di bilancio, la Carta docenti che inizialmente era stata prevista solo per il personale di ruolo, e adesso viene allargata giustamente, ma solo ai supplenti al 31 agosto, per tutti gli altri niente. Con lo stesso importo? Beh dipende. La legge di bilancio stabilisce che, con decreto saranno definiti i criteri e le modalità di assegnazione e ogni anno anche l’importo sulla base del numero dei docenti sulla base delle risorse disponibili, quindi sapremo ogni anno. Ad oggi l’unico moroso in questa vicenda è ancora lo Stato, che a fronte di migliaia di sentenze favorevoli, non ha ancora liquidato al personale l’importo della card degli anni precedenti”.

Un segnale forte

“Infine la manovra viene finanziata con i tagli a tutti i settori della conoscenza, un taglio lineare del 5% che significa ridurre il turnover per l’università e per la ricerca. Per la scuola diventa un taglio secco di 5.660 docenti e 2.174 Ata. Crediamo che la legge di bilancio vada cambiata e che il personale dei nostri settori non possa essere umiliato con aumenti risibili o mancette. L’autorevolezza passa prima di tutto dal valore economico e sociale, dal salario, dalla stabilità del lavoro, non dalle pseudo riforme. Dobbiamo dare quindi un segnale forte, tutti insieme il 31 ottobre, bisogna scendere in piazza nelle tante manifestazioni, sono 40 quelle organizzate dalla Flc Cgil perché dobbiamo alzare la testa e chiedere quello che ci spetta”.