Come abbiamo scritto, nella bozza della legge di bilancio 2025 c’è il taglio degli organici docenti e Ata. Come si legge nel testo, a decorrere dall’anno scolastico 2025/2026 la dotazione organica complessiva di insegnanti è ridotta di 5.660 posti dell’organico dell’autonomia, ed è prevista anche una riduzione nel numero dei posti di personale tecnico e amministrativo pari a 2.174 unità.
La sociologa Chiara Saraceno, ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, ha detto la sua in merito. “La scuola non ha certo bisogno di tagli causati dal turn over o dal calo demografico. Perché non pensiamo a realizzare il tempo pieno in tutto il Paese? A quel punto l’organico servirebbe, eccome”.
Giusto incentivare chi lavora in aree di disagio
“Si può anche dire che serve una revisione della spesa nella Scuola e non si può certo negare il calo demografico ma non possiamo fare i conti della spesa senza tenere conto di cosa serve realmente all’Istruzione. Se venisse esteso il tempo pieno in tutto il Paese, ad esempio, riducendo i divari territoriali che emergono da ogni indagine, forse avremmo bisogno di quel personale”, ha precisato.
“Abbiamo uno dei più alti tassi di abbandono scolastico e una dispersione che è dura a morire. Possiamo dire che quegli investimenti non potrebbero servire in questa direzione? Possiamo paragonare gli stipendi dei nostri insegnanti a quelli del resto d’Europa? Forse non sarebbe il caso di incentivare chi sceglie o è costretto a lavorare in aree di disagio sociale o geografico?”, ha concluso.
Manovra 2025, l’iter
La legge di bilancio 2025, come scrive Il Corriere della Sera, è approdata in Parlamento: dopo l’okay del Consiglio dei Ministri e la firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il testo della manovra è pronto per la presentazione alle Camere.
Le audizioni davanti alle commissioni Bilancio del Parlamento – secondo quanto viene riferito dal Sole 24 Ore – dovrebbero iniziare il 28 ottobre mentre il termine degli emendamenti dovrebbe essere fissato fra l’8 e il 10 novembre.