Se non fosse tragico, se non si rischiasse di compromettere il futuro della gran parte dei nostri giovani e del Paese stesso, sarebbe ridicolo. Dopo mesi di proclami, di intenti, di auspici, ecco che sul mondo della scuola statale il Governo Meloni lascia cadere la sua scure.
Questo Governo lotta contro il precariato della scuola tagliando le cattedre e il personale ATA. La Legge di Bilancio 2025 prevede una diminuzione di quasi 10.000 posti.
Questo Governo si batte per la dignità dei docenti, ma per il rinnovo del contratto non riesce a trovare sufficienti risorse aggiuntive.
Il Governo sostiene l’importanza della formazione dei docenti, ma per l’estensione della “Carta docente” ad una parte dei precari non riesce a fare di meglio se non una “partita di giro” sottraendo risorse alla formazione di chi già ne usufruisce.
Se al Governo ci fossero i partiti del centrosinistra, tali scelte stupirebbero. Ma queste scelte non stupiscono quando è un Governo di destra ad impegnarsi per ridurre le spese a svantaggio non di chi più ha, ma dell’intera società.
Per la destra neoliberista è la legge del più forte a valere. Noi socialisti è da prima delle elezioni politiche che lanciamo grida di allarme.
Intanto va avanti quel processo di regionalizzazione dell’Istruzione pubblica che frammenterà culturalmente l’Italia e aumenterà i divari sociali all’interno delle singole Regioni.
Per noi socialisti, sulla scuola statale, strumento al servizio dei nostri giovani e della società, non si risparmia, si investe.
Per questo continueremo a denunciare le politiche neoliberiste del governo Meloni.
Enzo Maraio, Segretario nazionale PSI
Luca Fantò, Responsabile scuola PSI