La scrittrice Paola Mastrocola, intervistata ai microfoni de La Stampa, ha commentato l’uso, spesso abuso, di smartphone da parte dei giovanissimi, e spesso, purtroppo, dei bambini. Il suo attacco è rivolto ai genitori, non troppo velatamente.
Mastrocola sui bambini incollati agli smartphone
“Penso che i genitori dovrebbero prendere i cellulari dei figli e buttarli nel c***o. Quando vedo dei bambini, anche molto piccoli, incollati allo smartphone mi viene una rabbia inimmaginabile. Li si rovina, in quel modo. Esistono autorevoli studi in merito”, ha esordito.
“Anche a scuola si esagera con la virtualità. Il registro elettronico, per dire, andrebbe abolito: lo dico da ex insegnante. Se i genitori vogliono essere aggiornati sul rendimento dei figli, vadano a parlare con i professori”, ha aggiunto l’ex docente.
Registro elettronico nel mirino di Crepet
Si tratta di un concetto espresso più volte dallo psichiatra e sociologo Paolo Crepet: “Registro elettronico? Modo con cui noi adulti diciamo ai ragazzi che non ci fidiamo di loro e quindi prendiamo il controllo. Assomiglia alla vocazione idiota dei genitori che vogliono geolocalizzare i propri figli. I ragazzi devono poter trasgredire, col diritto di andare a scuola non preparato. L’ho fatto mille volte, volevo capire i miei limiti. I docenti lo capivano dopo cinque minuti e quindi c’erano delle conseguenze. Questa app demenziale è l’anticamera del ricorso al Tar”, ha detto tempo fa.
Ed ecco cosa ha rivelato lo scorso agosto: “Da poco ho incontrato il Ministro dell’Istruzione, in precedenza avevamo discusso di una mia affermazione presente nel libro, mi domandavo chi avesse avuto la brillante idea di istituire il registro elettronico a scuola. Cosa gliene frega ad un genitore sapere dove è sua figlia alle 10:24 o se è stata interrogata in geografia? Saranno fatti suoi. Sa cosa mi ha detto il ministro? Che sta preparando un disegno di legge per ritornare al registro cartaceo. Vedrà però in quanti si opporranno a questo disegno di legge”.