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Educare alla pace è difficile, ma si può fare [INTERVISTA]

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“Il tempo della pace è adesso” è il titolo del webinar che il Gruppo nazionale MCE Educazione alla Pace e alla Nonviolenza promuove per il prossimo 6 novembre.
Ne parliamo con il responsabile nazionale Roberto Lovattini.

Perché questa iniziativa?

Mi pare evidente. Quanto sta avvenendo in Medioriente, Ucraina e in tante altre parti del mondo è molto preoccupante. L’ Istitute for Economics & Peace, sostiene che nel mondo sono attivi 56 conflitti, il numero più alto mai registrato dalla fine della II guerra mondiale. Di tutto questo beneficiano solo le industrie delle armi, (unico business che tira paurosamente) e molti sostengono anche oggi quanto ipotizzato nel secolo scorso e cioè che la guerra è necessaria per salvare l’economia del pianeta.

Educare alla pace sta diventando quasi un’utopia

Purtroppo è vero anche perché i media semplificano le questioni, impoveriscono concetti e diffondono lessico improprio, inducendo polarizzazioni e dando risonanza alla propaganda di guerra delle parti in conflitto. Però la nonviolenza per risolvere le controversie internazionali, e tutti i conflitti, è invece, la condizione indispensabile per una convivenza civile, oltre che una necessità da coltivare a tutti i livelli a partire dalla scuola. Gandhi diceva che ci vuole molta più preparazione ad usare la nonviolenza che non sparare con un fucile.

Il compito della scuola è sempre più difficile?

Siamo di fronte ad una sorta di militarizzazione della scuola contro la quale occorre intervenire. La scuola, però, può e deve diventare una palestra per preparare i cittadini capaci di vivere in maniera altra da come ci sta imponendo questo sistema, e dobbiamo riuscirci.

Il vostro Movimento cosa fa, su questo terreno?

Il MCE da sempre è impegnato per la Pace con tante e svariate iniziative; negli ultimi anni ha espresso chiaramente “Fuori la guerra dalla storia!” favorendo il confronto e la collaborazione con movimenti ed associazioni pacifiste. Anche a livello internazionale con la FIMEM (federazione mondiale dei movimenti di pedagogia popolare ispirati a Celestin Freinet) ha espresso fortemente il Diritto alla Pace per l’Infanzia e l’Adolescenza, in varie situazioni locali ed 3organizzando alcuni webinar negli ultimi anni con la partecipazione di numerosi insegnanti con le classi di scuole dei vari continenti.

Come diffondete queste iniziative?

Abbiamo il Gruppo nazionale MCE Educazione alla Pace e alla Nonviolenza ([email protected]), disponibile a fungere da riferimento, promuovere iniziative e confronti. Siamo convinti che, oltre ad essere cittadini del Mondo ed impegnarci come adulti/militanti per la Pace, il nostro specifico ruolo di educatori ed operatori della scuola sia fondamentale.

Di cosa si parlerà nel corso del webinar?

Principalmente sarà l’occasione per un confronto, reciproca conoscenza, e illustrazione delle iniziative del MCE per quest’anno scolastico, come il progetto “Facciamo la Pace a…”, un percorso formativo di Educazione alla Pace e alla Nonviolenza che mira a far comprendere l’importanza della risoluzione nonviolenta dei conflitti.
Per l’occasione sarà con noi Luisa Morgantini (Donne contro la guerra, AssoPacePalestina ed Ex Vicepresidente del Parlamento Europeo).