Il pezzo di ceramica lo ha colpito al braccio, provocandogli una contusione ed un graffio non troppo profondo, che ha reso comunque necessario l’intervento del 118.
A tal proposito il dirigente scolastico si sfoga pubblicamente dicendo: “Siamo stati fortunati stavolta, il nostro bambino è rimasto ferito in modo superficiale ma così non si può andare avanti. Noi da novembre, dopo quel violento nubifragio che tutti ricordano, dobbiamo fare a meno di cinque aule che sono state chiuse dai vigili del fuoco a causa dello stato di pericolo derivante dalle gravi infiltrazioni d’acqua. Abbiamo dovuto mettere i bambini un po’ ovunque, anche dentro la biblioteca. Ci sono rimasti due bagni per 17 classi di scuola primaria, trecentocinquanta bambini che meritano tutta la nostra attenzione. Questa scuola ha bisogno di manutenzione, di manutenzione seria, non quella che possiamo fare a fatica noi con quei due soldi che ci danno a inizio anno. Eppure la Don Milani è tra le scuole più recenti, possibile che sia ridotta così? E’ possibile, certo. Se tu le cose non le curi, poi col passare del tempo è chiaro che si deteriorino. Ma non crediate che questo sia un problema solo della mia scuola, perché sento spesso gli altri dirigenti scolastici, ed è così ovunque. E’ questa l’attenzione che il Comune riserva alle scuole. Il motivo è sempre lo stesso: non ci sono soldi. Guardi, ragiono da mamma: io ho due bambini piccoli, non riesco a immaginare che un’istituzione non abbia a cuore la loro sicurezza. Ecco perché ho chiamato un’altra volta i vigili del fuoco. Perché se mi dicono che questa scuola non è sicura io la chiudo subito. Adesso”.
Storie di ordinaria carenza strutturale dei nostri edifici scolastici, che di anno in anno, di mese in mese, di settimana in settimana per non dire di giorno in giorno, diventa sempre più grave e pericolosa per la pubblica e privata incolumità.