Il celebre cantante Alex Britti è stato ospite del professore di fisica Vincenzo Schettini, volto del progetto editoriale “La Fisica Che Ci Piace“, all’interno del suo programma, in onda su Rai2, “La Fisica dell’Amore“. Il 56enne ha parlato della sua complessa esperienza a scuola.
Britti e le peripezie a scuola
“Ero uno di quelli di cui dicevano ‘è intelligente ma non si applica’. Io la vivevo benissimo, sono stato sempre interessato alle forme d’arte ma mi è sempre piaciuto fare quello che piace a me, quindi non seguivo troppo il programma. Poi mi leggevo le cose per conto mio”, ha esordito.
“Sono stato bocciato in seconda media però conoscevo già bene Pirandello. Pensavo che la cultura fosse una cosa mia, non quello che mi dicevano a scuola. Ho continuato a cercare di studiare, ho recuperato l’anno delle medie. Ho fatto un anno alle magistrali e mi hanno cacciato via da scuola, sempre per condotta”.
“Poi ho fatto ragioneria. Ho cambiato scuole per fare esperienze. Sono uscito di casa presto, ho iniziato a vivere da solo subito dopo aver finito la scuola con la maturità”, ha aggiunto. Ed ecco un messaggio ai giovani: “Fate quello che vi pare, basta che è legale, e appassionatevi. A volte quando ero bambino mi svegliavo presto la mattina per suonare prima di andare a scuola. Uscivo da scuola e mi sbrigavo perché volevo suonare”, ha concluso.
Alex Britti controcorrente: “Mio figlio va ad una scuola statale normalissima”
Qualche tempo fa il chitarrista ha parlato della sua esperienza da padre di un bambino di sette anni. Ecco le sue parole: “Sono molto ‘papà’, scherzone, giocherellone, anche molto serio, ma non serioso. Sono di polso, cerco di guidarlo ma di fargli vivere tutte le cose nel modo più normale. Cerco di fargli vivere una sana normalità”, ha rivelato, spiegando come si comporta da genitore.
Britti preferisce mandare il figlio alla scuola pubblica: “Va ad una normalissima scuola statale, non lo metto su nessun piedistallo”.