Un caso davvero assurdo: un collaboratore scolastico 49enne di una scuola del lodigiano ha finto per cinque anni, dal 2018 al 2023, di avere un tumore, riuscendo così a lavorare percependo lo stipendio al 100% presentando alcuni certificati medici. Lo riporta La Repubblica.
L’uomo dovrà restituire al Ministero dell’Istruzione e del Merito i 115.711,93 euro illecitamente intascati grazie alla sua condotta fraudolenta. L’ha stabilito la Corte dei conti: l’uomo, originario della Calabria, era peraltro già finito agli arresti domiciliari un anno fa a seguito degli accertamenti effettuati dalla Guardia di Finanza di Lodi, che hanno portato anche a due indagini penali per truffa e contraffazione di documenti medici.
I referti medici
Il collaboratore scolastico aveva presentato cinque referti medici, tre dei quali relativi a esami mai effettuati, mentre gli altri due parlavano di un aggravamento delle condizioni del 49enne che non si era ovviamente mai verificato. Era riuscito a raggirare anche il proprio medico di base, che gli aveva rilasciato i documenti da lui poi presentati alla scuola, in cui veniva indicata la necessità di una “terapia antalgica salvavita” dovuta a “una diagnosi attinente a una neoplasia (identificata talvolta come ‘melanoma’, talaltra come ‘linfoma’, ovvero ‘osteosarcoma’ o ‘basocellulare’) o con un generico riferimento a ‘radioterapia’”.
Tutte le patologie citate – come pure la “cardiopatia ipertensiva in Osas” che appare in altri certificati da lui esibiti alla dirigenza scolastica – sono comprese fra quelle che in base al contratto collettivo nazionale prevedono il versamento della piena retribuzione, che nel caso del bidello ammontava a circa 1800 euro mensili.
Un inganno portato avanti grazie alle esenzioni di invalidità previste dal Sistema informativo socio sanitario della Regione Lombardia e al certificato di uno specialista (il quale ha negato di averlo mai rilasciato).
“Io ho fatto tutto quello che c’era da fare – aveva commentato già a novembre dell’anno scorso il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo lodigiano – Ricevevo i certificati di assenza dall’autorità sanitaria e provvedevo a nominare il sostituto”.
Le altre truffe
Il bidello assenteista non è peraltro nuovo a comportamenti del genere: nel 2022 aveva subito un sequestro preventivo per indebita percezione di assegni di invalidità civile e proprio da lì avevano preso il via le indagini che hanno poi portato alla scoperta della nuova truffa.
Una condotta illecita che, secondo i giudici della Corte dei Conti, è anche “connotata dal dolo” e ha causato un notevole danno all’amministrazione, dato che l’esborso degli oltre 115mila euro illegalmente versati al 49enne è stato “erogato senza controprestazione e in mancanza dei presupposti richiesti dal contratto nazionale per la tutela del lavoratore infermo e bisognoso di cure continuative e invalidanti”.