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Gino Cecchettin lancia la Fondazione Giulia: un’ora di educazione all’affettività a scuola, Paolo Crepet coordina l’iniziativa

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Come abbiamo scritto ieri, 11 novembre, è stato il primo anniversario dall’omicidio di Giulia Cecchettin, la ragazza 22enne per la cui morte è accusato l’ex fidanzato. Il padre Gino, che fin dall’accaduto ha cominciato a battersi contro la violenza sulle donne.

Come riporta Il Corriere della Sera, il signor Cecchettin ha annunciato che uno degli obiettivi di “Fondazione Giulia” (che sarà presentata ufficialmente il 16 novembre alla Camera dei Deputati) sarà di inserire nei programmi scolastici un’ora di educazione all’affettività. 

Le parole di Valditara

Tutto questo in accordo con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che ha dichiarato: “L’educazione civica, e al suo interno l’educazione al rispetto verso le donne, deve caratterizzare l’intera attività didattica di tutti i docenti, non limitarsi alle 33 ore all’anno obbligatorie per legge. È uno degli obiettivi principali messo in evidenza nelle linee guida inviate a tutti gli istituti e da realizzare coinvolgendo i giovani, anche attraverso laboratori. A coordinare l’iniziativa sarà il professor Paolo Crepet, che lavorerà insieme ad esperti come i magistrati delle Procure minorili”.

Proprio ieri i deputati M5S in commissione cultura alla Camera Antonio Caso, Anna Laura Orrico e Gaetano Amato hanno criticato Valditara per aver abbandonato, secondo loro, il progetto ‘Educare alle relazioni’ annunciato proprio un anno fa, che inizialmente ha coinvolto Anna Paola Concia, Paola Zerman e suor Anna Monia Alfieri.

Valditara al question time: “contrasto alla violenza contro le donne”

Lo scorso 6 novembre, durante il question time, trasmesso dalla Tecnica della Scuola, il ministro Valditara aveva risposto così ad un’interrogazione:

“La violenza contro le donne è aberrante. Dobbiamo creare una società in cui una donna non venga più svilita. Se vogliamo mettere fine a ogni prevaricazione e violenza dobbiamo affermare la cultura del rispetto e il valore della persona”.

“La scuola ha una finalità educativa fondamentale, modella la cultura di un Paese. La scuola dunque è il luogo privilegiato per farlo. Abbiamo deciso di intervenire con una riforma dell’insegnamento dell’Educazione Civica. Abbiamo inserito l’obiettivo rivolto al contrasto alla violenza contro le donne per educare a relazioni corrette e rispettose. Il progetto ‘Educare alle relazioni‘ si inserisce in tutte le discipline”.

“Queste tematiche saranno affrontate da ogni docente parallelamente alla propria disciplina. Ci sono anche le recenti norme sulla condotta. Risulta necessario creare laboratori contro il bullismo a scuola. Solo mettendo al centro la cultura del rispetto possiamo sconfiggere ogni manifestazione di maschilismo e discriminazione”.