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Lo jus Italiae può essere di aiuto alla diplomazia: parola di ministro degli esteri

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Il vicepresidente del Consigli e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un’intervista rilasciata a “Tuttosport”, ha affermato: “lo Ius Italiae può aiutare anche lo sport che, di per sé, rappresenta uno straordinario volano di diplomazia. Se sei nato in Italia o hai frequentato tutte le scuole in Italia, a sedici anni se vuoi essere italiano devi poterlo essere. Lo possono diventare a diciotto anni quelli che non hanno combinato nulla o magari hanno fatto i delinquenti, non vedo perché un ragazzo che ha imparato la lingua e la cultura e che praticato sport nella scuola, che ha vissuto come uno studente italiano non possa ritenersi italiano”.

E poi il ministro spiega: “Io vado oltre lo Ius scholae, parlo di ‘Ius Italiae’. Non è una proposta lassista, la cittadinanza italiana è una cosa seria, ma un grande Paese deve avere la forza di integrare, non sono loro che ci condizionano, ma siamo noi che diamo loro l’accoglienza, come accadeva fin dall’Impero romano”, prosegue il ministro. “Lo dico da uomo di centrodestra, il centrodestra non deve essere oscurantista, deve aprirsi a questo”.

Il ministro infine ricorda che “lo sport abbate i confini e stende ponti. Io ho creato un ufficio di diplomazia dello sport all’interno della Farnesina e ho nominato alcuni atleti ambasciatori dello sport per l’Italia: Sinner, Spalletti, Bortuzzo, Cocciaretto e le ragazze della spada. Il loro scopo è portare l’immagine dell’Italia ne mondo, facciamo la settimana dello sport nelle ambasciate e portiamo i nostri sportivi nel mondo che migliorano la visibilità del Paese e delle sue aziende. Lo sport è uno straordinario volano per la diplomazia e non solo”.