Home Personale Posizioni economiche Ata, i passaggi verticali: risponde l’esperta

Posizioni economiche Ata, i passaggi verticali: risponde l’esperta

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Dalle ore 12 del 14 novembre, e fino al 13 dicembre saranno aperte le funzioni per la presentazione delle domande per l’attribuzione delle nuove posizioni economiche al personale ATA (collaboratori scolastici, assistenti tecnici e amministrativi).

La domanda potrà essere presentata dal personale a tempo indeterminato che alla data del 31 agosto 2024 ha maturato almeno 5 anni di servizio tra ruolo e pre ruolo nell’area di appartenenza.

La diretta della Tecnica risponde live

Durante la diretta della Tecnica risponde live di giovedì 14 novembre, Annamaria Santoro del Centro Nazionale Flc Cgil ha parlato delle progressioni verticali:

“Il confronto con i sindacati firmatari c’è stato il 7 novembre scorso, avevamo fatto una lettera unitaria noi sindacati firmatari per sollecitare questo incontro perché ovviamente il Ministero è molto in ritardo, tutte queste novità dovevano essere attuate, stando al contratto, il primo potevano già essere operative a maggio scorso”.

“L’amministrazione si è presa tutti i suoi tempi, noi l’abbiamo ripetutamente sollecitate e pensiamo che ora siamo a un punto di svolta, le posizioni economiche partono e i passaggi da collaboratore a operatore sono prossimi alla partenza perché c’è stato un primo confronto con il gabinetto del Ministro dove ci hanno proposto alcune opzioni su cui poi tutti si sono presi un momento di riflessione”.

“Comunque il meccanismo riguarda in prima applicazione tutto il personale, esclusivamente il personale interno, chi potrà partecipare a questa procedura, che anche questa è una procedura molto semplice, nel senso che è una procedura valutativa, non ci sono esami da fare però il confronto deve andare avanti, potranno partecipare tutti quei colleghi, collaboratori scolastici che hanno almeno 10 anni di servizio. La procedura, anche questa è rivolta al personale di ruolo, hanno almeno 10 anni di servizio in assenza del titolo di studio previsto per l’operatore, oppure i colleghi sempre di ruolo con 5 anni di servizio che sono in possesso dei titoli di studio previsti per l’operatore, per l’operatore sanitario, per l’operatore scolastico che sono differenti da quelli del collaboratore scolastico e non fosse altro ad esempio che prevedono il possesso della Ciad”.

“Quindi chi non ha i titoli di accesso al profilo di operatore ci può partecipare, ma deve avere almeno 10 anni di servizio. Chi invece è in possesso di quei titoli specifici è sufficiente che abbia 5 anni di servizio, ci sono le condizioni perché anche per questo ci sono 37 milioni di euro che la legge di bilancio aveva messo a disposizione per la riforma degli ordinamenti. Questi soldi a disposizione verranno usati per retribuire maggiormente, come prevede il contratto, la figura dell’operatore. Noi pensiamo che, con i soldi a disposizione, si possano fare 60.000 operatori, quindi dal prossimo anno scolastico le scuole dovrebbero avere a disposizione questa nuova figura professionale che in parte è una figura che è versata su quelli che sono i compiti tipici del collaboratore scolastico l’assistenza, l’accoglienza e in parte versata sul supporto agli uffici e ai lavoratori. Questa è una novità del contratto, al passaggio ovviamente consegue anche un miglioramento economico perché è un’area immediatamente superiore quella dell’operatore”.