La data di approvazione del disegno di legge sta ormai diventando il giallo di inizio estate.
Fino a pochi giorni fa il Governo parlava di legge approvata entro il 15 giugno al massimo, poi si è incominciato a parlare del mese di luglio, nelle ultime ore il presidente Renzi ha ipotizzato un ritardo di una settimana al massimo. Segno evidente che le idee sono poco chiare.
La Commissione Cultura del Senato ha anche chiesto al Governo di dire con chiarezza quali siano i termini ultimi per approvare il provvedimento per consentire il regolare avvio dell’anno scolastico.
Per ora non si conosce ancora la risposta dell’esecutivo, ma in compenso si è diffusa la notizia che i direttori regionali degli USR sono stati allertati dal Miur: “Fate presente ai dirigenti scolastici che non appena la legge sarà approvata, le scuole dovranno definire la propria proposta di organico; quindi è bene che i dirigenti si preparino a convocare gli organi collegiali”. In pratica la previsione che avevamo formulato qualche giorno addietro (collegi dei docenti convocati anche a luglio) sta prendendo corpo.
Francamente, però, non è dato di capire per quale motivo un eventuale ritardo nella approvazione della legge dovrebbe ripercuotersi sul piano di assunzioni).
Peraltro non sarebbe la prima volta che le immissioni in ruolo vengono effettuate con il meccanismo di una decorrenza giuridica diversa da quella della presa di servizio.
In pratica i precari assunti potrebbero assumere servizio (e percepire lo stipendio) anche dopo il 1° settembre, mentre la decorrenza giuridica verrebbe fissata al 1° settembre, senza nessuna penalizzazione ai fini del calcolo dell’anzianità di servizio.