La fotografia delle scuole siciliane, che emerge da una ricognizione effettuata dalla Cgil, non è certo delle migliori. Edifici vecchi e vetusti, gran parte costruiti tra gli anni ’50 e ’70, barriere architettoniche, spazi angusti e poco attrezzati per le attività extra-didattiche, mancanza di locali mensa e palestre. Ma non è tutto. Nel 2022 su 3533 edifici scolastici solo 760 avevano la certificazione di agibilità completa (il 21%), un altro 46% il collaudo statico e il 27% sistemi di prevenzione antincendio. Pochi anche gli interventi per aumentare la sicurezza degli edifici in zone sismiche. Report che è stato presentato nell’ambito della campagna “Cambiamo il futuro della Sicilia”.
“Non si è fatto a sufficienza per superare i limiti strutturali delle scuole siciliane, per venti anni e per venti finanziarie questi interventi non sono stati una priorità per lo Stato”, dice Gabriella Messina, segretaria confederale della Cgil Sicilia. “Oggi il governo continua a sottrarre risorse alla Sicilia, come quelle del Fondo sociale di coesione, rendendo più difficile ogni prospettiva di sviluppo, nel cui ambito l’istruzione rappresenta un tassello fondamentale – dice il segretario generale della Cgil Sicilia Alfio Mannino – E’ quindi importante investire in strutture, tecnologie, personale, costruendo una scuola al passo con tempi, sostenibile e inclusiva”.
Il Pnrr non ha risolto purtroppo queste problematiche. Solo 11 scuole nuove e pochi interventi di ammodernamento, 162 quelli di messa in sicurezza, 51 di manutenzione di mense e solo 24 nuove mense e 51 palestre.
Male anche l’impiantistica (48% di edifici riscaldati a metano) e 43% delle scuole che presentano barriere architettoniche.