Home Politica scolastica Il mercato dell’istruzione: il bonus alle scuole private è ideologia

Il mercato dell’istruzione: il bonus alle scuole private è ideologia

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Il bonus da 1.500 euro per genitori che vogliono iscrivere i figli alle scuole paritarie, sarebbe l’ennesimo tentativo da parte dei governi di destra di introdurre nella politica scolastica uno dei principi fondamentali della concezione neoliberista dell’istruzione.

Lo sostiene il quotidiano “Domani” che riporta il pensiero del neoliberismo Milton Friedman: “Le scuole saranno più efficienti se saranno sottoposte alle leggi del mercato capitalistico e, come tutte le aziende, entreranno in concorrenza le une con le altre per attirare i loro clienti: gli studenti. A questo scopo serve un sistema statale di buoni scuola emessi all’ordine dei genitori di un figlio in età scolare, buoni che potranno essere spesi in una scuola a scelta delle famiglie degli studenti, anche private e/o confessionali. (…) L’iniezione di concorrenza promuoverebbe una sana pluralità di scuole. Farebbe molto anche l’introduzione della flessibilità nei sistemi scolastici. Non ultimo tra i suoi benefici vi sarebbe quello di rendere i salari degli insegnanti sensibili alle forze del mercato”.

In ogni caso, per introdurre meccanismi di concorrenza è “essenziale che lo Stato venga meno al suo ruolo, limitandosi a stabilire requisiti minimi e vigilare affinché vengano rispettati. Dovrebbe, in sostanza, assumere funzioni di coordinamento e vigilanza anziché di comando, mentre l’istruzione dovrebbe essere assimilata a un bene privato anziché pubblico. E dunque il percorso formativo di un individuo diviene un investimento privato finalizzato a incrementare il valore di mercato del proprio bagaglio di conoscenze e competenze, col fine di dare al mondo delle imprese il capitale umano necessario, cosicché le istituzioni educative devono operare come servizi alle impres”e.

Dunque, sostiene Domani, la “libertà di scelta educativa”, che è una questione meramente ideologica,  da parte delle famiglie è da intendersi letteralmente come libertà di scelta in senso economico, di mercato e dunque come mercificazione dell’istruzione in modo che cultura e disponibilità finanziaria della famiglia divengono l’elemento cardine della scelta.