Secondo il radar Swg, che ha studiato gli esiti delle ultime elezioni regionali, scomponendo le percentuali in base alla condizione economica e all’istruzione apparirebbe chiaro che, in Emilia Romagna per esempio, si è astenuto il 70% di coloro che vivono una condizione economica difficile, con una evidente rapporto fra povertà e partecipazione politica, arrivando alla conclusione che i più esclusi dalla vita democratica del Paese sono proprio i più poveri.
Dato che si conferma analizzando pure il titolo di studio degli elettori, specifica Swg.
In Umbria, se il 35% di chi ha un titolo di studio alto non ha partecipato alla competizione elettorale, il 62% di chi ha un titolo di studio basso non è andato a votare, confermando dunque il valore della cultura per la partecipazione democratica.
Tuttavia, secondo il dato Swg, uno degli elementi fondamentali per ricostruire una partecipazione politica larga, prerequisito per una democrazia sana e qualitativamente efficiente, oltre al possesso di una istruzione ben pizzata, è la riduzione dei tassi di povertà in Italia, senza scordare fra l’altro che l’incidenza della povertà assoluta tra i minori, pari al 13,8%, è arrivata ai massimi storici.
Se non si inverte il trend, facile prevedere che il tasso di astensionismo è destinato a continuare a crescere anche in futuro.