Un altro caso relativo ad una persona esterna alla scuola che si è introdotta in un istituto, spaventando docenti e alunni all’orario di uscita dei bambini. Tutto è avvenuto in una scuola dell’Aquila, come riporta il giornale locale L’Aquila Blog.
L’uomo era in visibile stato confusionale e disorientato. Non si conoscono i motivi del suo gesto. A fermarlo sono stati due genitori, poliziotti fuori servizio.
E se non ci fossero stati i due poliziotti fuori servizio?
Sull’episodio indagano al momento gli agenti arrivati subito sul posto per raccogliere testimonianze e ricostruire l’accaduto. Solidarietà dal sindaco Pierluigi Biondi: “Voglio esprimere la mia vicinanza alla comunità scolastica alla dirigente con cui ci siamo confrontati in queste ore e, in particolare, al personale docente e non docente della scuola oltre che ai familiari dei bambini, per lo spiacevole episodio avvenuto oggi. La prontezza con cui si è reagito e l’intervento di due genitori, poliziotti liberi dal servizio, è il segno di come la nostra comunità sappia proteggere e tutelare con responsabilità. Ringrazio, al contempo, le volanti della Questura, tempestivamente intervenute sul posto, che hanno contribuito a gestire la situazione senza alcuna conseguenza per nessuno”.
Il problema della sicurezza a scuola
Proprio ieri abbiamo parlato del caso di uno studente del quinto anno che è stato aggredito in classe da un giovane intruso in una scuola di Bari.
Secondo quanto riportato dalla Gazzetta del Mezzogiorno e da Ansa, l’aggressore è riuscito a entrare nell’edificio, raggiungendo indisturbato il terzo piano. Un collaboratore scolastico ha tentato di fermarlo, ma è stato spintonato. Giunto davanti a una classe, l’intruso ha spalancato la porta e ha aggredito uno studente con insulti, schiaffi, pugni e calci sotto gli occhi dell’insegnante e dei compagni.
Il problema della sicurezza nelle scuole è complesso e multifattoriale. Nonostante le normative e i protocolli esistenti, gli episodi in cui estranei riescono a entrare negli edifici scolastici evidenziano alcune criticità strutturali e organizzative. Tra le varie motivazioni c’è senza dubbio una carenza di personale, infatti il numero di chi dovrebbe essere addetto alla sorveglianza, come i collaboratori scolastici, spesso è insufficiente rispetto alle dimensioni e alle esigenze della scuola, limitando la capacità di monitorare gli ingressi o intervenire in caso di intrusioni.
Un altro motivo potrebbe essere la mancanza di formazione e protocolli chiari, ma anche il fatto che molte scuole, soprattutto quelle in edifici datati, non dispongono di sistemi di controllo degli accessi, come videocamere, badge elettronici o portinerie sorvegliate. Questo rende più facile per gli estranei accedere indisturbati, specialmente durante gli orari di ingresso o uscita, quando il flusso di persone è maggiore.