Non se ne parla molto, è un fenomeno – per fortuna limitato – che tende a scorrere sottotraccia e di cui si parla quando esplode qualche caso impossibile da far passare inosservato. I casi di comportamenti vessatori da parte dei dirigenti scolastici nei confronti dei docenti e del personale non sono diffusi, ma esistono e di certo fanno male alla Scuola e feriscono la stragrande maggioranza dei presidi seri e competenti che agiscono per fare crescere al meglio la comunità educante. Non accade soltanto in Italia, il delirio di onnipotenza che può ottenebrare la mente di chi ha un ruolo di responsabilità in un qualsiasi contesto lavorativo non ha frontiere.
L’ultimo episodio ce lo racconta il quotidiano francese Libération, notizia poi ripresa da larga parte della stampa: al Collège Auguste Renoir di Chatou, cittadina a una quindicina di chilometri da Parigi, non sono i ragazzi e le ragazze che fanno fatica la mattina ad alzarsi da letto per andare a scuola, ma i professori: il clima di terrore che si respira a causa dei presunti comportamenti vessatori della preside, avrebbero comportato un grave deterioramento delle condizioni generali di lavoro. È quanto dichiarato a Libération da molti dei quaranta docenti dell’istituto che hanno tenuto a conservare l’anonimato per timore delle ritorsioni del loro capo d’istituto. E di queste rappresaglie hanno paura anche i genitori degli alunni, alcuni dei quali hanno confermato le accuse dei docenti, ma guardandosi bene dal venire allo scoperto per non esporre i propri figli.
Intimidazioni, comportamenti vessatori, minacce, sono solo alcune delle accuse mosse alla preside del Collège Auguste Renoir dai docenti, alcuni dei quali rifiutano oramai di recarsi nell’ufficio della dirigente, se non accompagnati da altri colleghi. Giusto per avere dei testimoni in caso di bisogno. Risultato di questo clima di alta tensione: docenti spesso in malattia e alto tasso di trasferimenti in uscita.
E dire che, secondo quanto riportato da Actu.fr, la preside in questione non è nuova a questo genere di cose, il suo ‘stile’ di direzione, non è esattamente partecipativo ma, al contrario, autoritario e tendente a instaurare un’atmosfera di lavoro punitiva e di sfiducia. Nel corso del suo precedente incarico al Collège Jacques Prévert di Versailles, infatti, delle segnalazioni da parte dei docenti erano già pervenute alla Direzione che corrisponde al nostro Ufficio Scolastico Regionale. Ma niente, neanche l’appello accorato dei firmatari della petizione – “aspettiamo che la Direzione ci protegga e che prenda i necessari provvedimenti” – avrebbe sortito effetto.
Il Ministero, dal canto suo, assicura di essere a conoscenza di quanto sta accadendo a Chatou e annuncia la prossima apertura di un’inchiesta. Ma i docenti appaiono sfiduciati: è dal 2021, infatti, che la situazione va avanti, ma fin qui – sostengono – l’unica risposta dell’istituzione preposta è stata la sua inerzia.