La cantante Paola Iezzi, classe 1974, membro del duo Paola e Chiara, oggi giudice di X Factor, si è raccontata in un’intervista a Il Corriere della Sera, in cui ha parlato della sua esperienza da alunna del cantautore Roberto Vecchioni al liceo.
Paola Iezzi e gli aneddoti su Vecchioni
Ecco cosa ha detto: “È stato il mio insegnante solo per un anno, in quarta ginnasio, poi si trasferì a Desenzano con la famiglia. Ero brava in italiano e filosofia, ma con lui ogni tanto sono volati dei votacci in greco e latino che studiavo poco perché ero refrattaria alle regole, non mi piaceva imparare a memoria. Roberto era meraviglioso, un affabulatore, l’insegnante che tutti sognano di avere, quello dell’Attimo fuggente: ti apriva scenari che non avresti mai sospettato”.
“Aveva un’aria austera, arcigna, con il sigaro spento in bocca e il registro sottobraccio. Noi quattordicenni terrorizzati, era l’inizio dell’anno scolastico. Appoggiò il registro sulla cattedra facendo un rumore d’inferno: ‘Bene, adesso vi aspettano 5 anni di calci in c…’. Uscì sbattendo la porta. Ricomparve dopo 5 minuti e iniziò a fare lezione come se nulla fosse. L’ingresso con quella parolaccia era un modo per dire: ‘Raga, parlo la vostra lingua. Sono severo però vi capisco. Quindi non provate a prendermi in giro’. Quando l’Inter perdeva era particolarmente di cattivo umore, quindi noi la domenica speravamo sempre che i nerazzurri vincessero. Sennò erano dolori”, ha scherzato.
“Mio padre mi avrebbe spedita a ragioneria, non voleva che fossi legata all’idea di dover frequentare l’università a tutti i costi. Io scelsi e ottenni di iscrivermi al liceo classico”, ha concluso la cantante.
Paola Iezzi e Roberto Vecchioni, l’incontro in televisione
Qualche tempo fa i due, ex professore ed ex alunna, si sono incontrati in televisione, per la precisione a Domenica In, programma di Rai1 condotto da Mara Venier. “Paola? Andava malissimo a scuola. Io non davo mai insufficienze particolari. Io ero severo, facevo una scuola libera. Il liceo classico non è scuola dell’obbligo, se ti ci iscrivi devi anche capire dove sei. Conto sulle dita di una mano quante volte ho bocciato una persona in 43 anni”, ha detto in quel frangente Vecchioni.
Poi ecco alcuni aneddoti divertenti: “A volte le ragazze si innamoravano di me, me ne accorgevo ma facevo finta di niente”. Ecco le parole della Iezzi, riportate da Il Tempo: “Era incredibilmente umano e chiaramente con noi doveva fare quello un po’ rigido. Quando interrogava o dovevamo fare i compiti era severo. Innamorata è un parolone ma noi avevamo una venerazione, lo veneravamo, eravamo innamorati della sua essenza, ero innamorata intellettualmente. Lo vedevamo come un’entità soprannaturale, non come un uomo, soprattutto quando faceva le lezioni. Nessun professore aveva la sua capacità di connettersi agli adolescenti. Ci ha invitato anche al matrimonio. Non parlava mai del mondo della musica”.
Paola ha mostrato anche le pagine del suo diario con foto di Vecchioni e anche alcuni mozziconi del suo sigaro che lei e le sue compagne erano solite raccogliere e conservare.