I disturbi del comportamento alimentare – così li definisce la Società italiana di psicopatologia dell’alimentazione – sono patologie caratterizzate da un’alterazione delle abitudini alimentari e da un’eccessiva preoccupazione per il peso e per le forme del corpo. Insorgono prevalentemente durante l’adolescenza e colpiscono soprattutto il sesso femminile. Si tratta di malattie comprese e classificate tra i disturbi psichiatrici, sono causati da una serie complessa e molteplice di fattori ed esprimono una condizione di profondo disagio e di malessere psicologico.
I docenti, anche se non sono specialisti in materia, conoscono bene questi disturbi. Come dicevamo, infatti, è durante il periodo adolescenziale che si possono manifestare, per tutta una serie di cause: eventi traumatici nella vita, insoddisfazione verso il proprio corpo legata anche a modelli inarrivabili veicolati dai media, bassa autostima, difficoltà nelle gestione delle emozioni e tanto altro ancora.
Proprio la Scuola è impegnata in primissima linea su questo fronte e i progetti di prevenzione sono numerosi. Come quello che ci presenta la redazione napoletana del quotidiano La Repubblica: in Campania, grazie a una Legge per il contrasto ai disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, approvata dal Consiglio Regionale, saranno effettuate una serie di attività di programmazione e di screening all’interno dei contesti scolastici, sportivi e di aggregazione giovanile, in collaborazione con i servizi sociali del territorio e con i servizi competenti delle aziende sanitarie territoriali.
Uno degli aspetti più interessanti della legge è l’introduzione del cosiddetto “Percorso Lilla“, che verrà attivato presso tutti i pronto soccorso della Campania. Si tratta – come sottolinea La Repubblica – di un programma di intervento precoce, basato su un documento elaborato dal Ministero della Salute nel 2018, che mira a identificare tempestivamente i casi di disturbi alimentari. Il percorso si inserisce in una rete integrata di servizi, che, come dicevamo, coinvolge anche le scuole con la collaborazione dei servizi sociali e delle ASL. L’obiettivo è offrire un primo contatto con le istituzioni sanitarie, facilitando l’accesso a percorsi di cura specializzati.
I disturbi alimentari sono un fenomeno in costante aumento a livello globale e le prime vittime sono gli adolescenti. La Campania, in questo senso, con oltre 600 casi l’anno, si trova in vetta alle regioni con il maggior numero di diagnosi, insieme con Calabria e Sardegna.
Questi disturbi, che includono l’anoressia, la bulimia e il binge eating (patologia caratterizza da ricorrenti episodi d’alimentazione incontrollata ed eccessiva che causano sovrappeso) possono avere effetti devastanti sulla salute psicofisica delle persone e spesso sono difficili da diagnosticare e trattare senza un intervento tempestivo. La legge approvata dalla Campania si inserisce in un quadro di crescente attenzione verso la salute mentale, cercando di dare una risposta concreta alle necessità di cura e prevenzione. La Campania, ricordiamolo, è stata la prima regione italiana a introdurre la figura dello psicologo di base: il sito della Regione informa che sono previsti in organico 146 psicologi che entreranno in servizio nei distretti sanitari di tutto il territorio e che garantiranno un primo livello di assistenza psicologica gratuita. In caso di necessità, i pazienti saranno poi avviati verso altri specialisti.