Che l’investimento nell’assunzione dei precari aventi diritto fosse una necessità imposta dalla Corte di giustizia europea, l’hanno capito anche i bambini. Che il mitico organico dell’autonomia potenziata, nel quale impiegare i nuovi assunti, fosse l’equivalente del “simpatico bonus” dato ai pensionati, è chiaro a tutti quelli che hanno cominciato a decodificare le tecniche comunicative del premier Matteo Renzi.
A smentire i sogni napoleonici sulla Buona Scuola, è la Flc Cgil che ci spiega il bluff dell’organico potenziato. Secondo il piano straordinario proposto dal Governo, sono previsti 100mila nuovi assunti, 50mila per il fabbisogno ordinamentale e 50mila per il potenziamento dell’offerta formativa.
Secondo i dati esaminati ed elaborati dalla Flc Cgil, il quadro è ben diverso. I posti liberi da coprire in organico di diritto, fra comuni e di sostegno, sono oltre 40mila dal 2015/16, anche senza DDL.
Inoltre, in questo anno scolastico, sono stati attivati dal Miur oltre 127mila contratti per personale docente a tempo determinato fino al 30 giugno. Molti, è vero, sono relativi a spezzoni orario. Tuttavia, con una stima molto prudente, si calcolano 94mila posti disponibili in organico di fatto.
Quindi 134mila sono complessivamente i posti ricoperti dai precari. Quasi 50mila quelli da destinare al potenziamento dell’offerta formativa. Fanno oltre 180mila. Dunque, le nuove assunzioni previste nel DDL non basteranno nemmeno a coprire le esigenze di posti consolidati.
Un bluff sostanziale, al quale il Governo ha voluto legare tutta l’architettura della contestatissima riforma, con tanto di albi territoriali, presidi sindaci/sceriffi, ridicoli bonus pseudo premiali, deleghe in bianco su svariate materie. Il tutto accompagnato da propagandistiche consultazioni, non consultate neppure dal committente, proteste e scioperi che non si vedevano così aspri da moltissimi anni, ed innegabile punizione in cabina elettorale.
Ma se i posti per il potenziamento non ci sono, cui prodest?