Per le manifestazioni di protesta programmate per domani 17 giugno lo slogan è già pronto. Lo hanno preparato i Cobas che lo stanno diffondendno in rete in queste ore. Si tratta di 4 parole di sapore militare: “Renzi, sei circondato: arrenditi!”.
“Matteo Renzi – dicono i Cobas – ha deciso di proseguire in una vera e propria ‘campagna di Russia’, distruttiva e suicida”.
“Quand’anche il governo raccattasse i voti per approvare il ddl – sottolineano i Cobas – esso sarebbe inapplicabile nelle scuole, dove da settembre inizierebbe una guerriglia ‘vietnamita’ che travolgerebbe i presidi-padroni e le velleità governative”.
Per spiegare la situazione che si è creata nel mondo della scuola dopo l’avvio dell’esame del ddl, i Cobas propongono anche una propria interpretazione: “Ciò che inganna i governanti a proposito della scuola è la sua capacità di assorbimento e adattamento anche di fronte a pratiche altrove inaccettabili. Ad esempio docenti ed Ata hanno sopportato la perdita di circa il 25% del salario in un ventennio; il blocco del contratti per otto anni (che ancora prosegue) e quello degli scatti di anzianità; i ridicoli quiz Invalsi come metro di valutazione; l’ingigantimento dei poteri dei presidi, l’immiserimento materiale e culturale dell’istruzione pubblica”.
“Ma – ricorda il loro portavoce nazione Piero Bernocchi – alcune cose per gli insegnanti restano intollerabili: perdere la libertà di insegnamento; essere giudicati da colleghi o presidi che non hanno alcun titolo più di loro; essere assunti o licenziati a insindacabile giudizio di un preside-padrone; ricevere premi o punizioni in base alla fedeltà al suddetto “padrone” e al suo staff”.
“E’ incredibile – concludono i Cobas – che nessuno/a abbia ricordato tali inoppugnabili costanti dell’atteggiamento docente a Renzi”.
Adesso si tratta di capire se davvero il Governo abbia intenzione di arrendersi o se, al contrario, voglia decidere di andare avanti con il rischio di creare davvero una situazione che a settembre potrebbe rivelarsi difficilmente gestibile.