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Valditara: “Mai tensione tra me e Gino Cecchettin. Patriarcato? Attaccare ulteriormente i genitori è inopportuno”

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Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara è stato intervistato ai microfoni de La Verità. In questa occasione ha esposto ancora una volta le sue idee in merito a patriarcato e violenza sulle donne, parlando anche dell’incontro col padre di Giulia Cecchettin, Gino.

“Imparare educazione al rispetto come si apprende Leopardi”

“Innanzitutto voglio dire che non c’è stata mai tensione fra me e Gino Cecchettin, tant’è vero che ho apprezzato il grande equilibrio con cui lui ha commentato il mio intervento, dicendo che condivideva alcune mie affermazioni e su altre avrebbe voluto confrontarsi con me. Ci siamo visti e abbiamo individuato una comune e forte volontà di lotta insieme contro la violenza sulle donne. Il tema dei femminicidi è un tema che deve essere affrontato a 360 gradi e che richiede un impegno forte. È questo l’argomento che è stato oggetto del nostro incontro. Arriveremo ad un protocollo che sarà probabilmente firmato all’inizio del prossimo anno, quindi già a gennaio”, ha detto il numero uno di Viale Trastevere.

“La violenza contro le donne, e anche Gino Cecchettin concordava pienamente, si sconfigge diffondendo innanzitutto la cultura del rispetto. Le nuove Linee guida sull’educazione civica prevedono una importante novità: abbiamo inserito l’educazione al rispetto, e in specie l’educazione al rispetto verso le donne, tra gli obiettivi di apprendimento; come si apprendono Leopardi o come si apprendono i logaritmi, all’interno dei curricula gli studenti dovranno imparare l’educazione al rispetto verso le donne. Dobbiamo arricchire queste indicazioni programmatiche, offrire ai docenti una formazione adeguata su queste tematiche, prevedere un monitoraggio di questo nuovo percorso sui risultati ottenuti. Stiamo predisponendo una serie di iniziative che saranno inserite nel protocollo che firmeremo con la Fondazione e che renderanno sempre più concreta quella forte innovazione che per la prima volta in Italia prevede obbligatoriamente, all’interno dell’educazione civica, l’educazione al rispetto e in specie al rispetto verso la donna”, questo il suo pensiero.

Valditara ha insistito sul concetto di patriarcato: “Patriarcato allude ad un regime giuridico e ad una organizzazione sociale incentrati sul riconoscimento del superiore potere di comando del padre. La riforma del 1975 ha opportunamente sostituito alla famiglia fondata sulla gerarchia la famiglia fondata sulla parità. Oggi ogni figura del padre, come ahimè anche quella della madre, è assai sbiadita. Attaccare ulteriormente la figura dei genitori non penso sia affatto opportuno. Salvo non si voglia distruggere la famiglia. Dobbiamo ridare autorevolezza ad entrambi i genitori e i genitori devono tornare a dire dei ‘no’ ai propri figli. I femminicidi e le violenze sessuali dipendono anche dalla grave immaturità di chi non sa sopportare i ‘no’. Come ho detto in più occasioni, il vero problema è il ‘machismo’ il che è sinonimo di prepotenza, prevaricazione, che considera la donna un oggetto, che la considera come una persona di minore dignità. È contro questa concezione culturale che dobbiamo lottare duramente”, ha concluso.

Incontro Valditara – Cecchettin, cosa è emerso

“Il nostro obiettivo comune è combattere la violenza contro le donne, agendo in modo serio e concreto”, ha dichiarato Valditara. La chiave di questa collaborazione sarà l’educazione, con particolare attenzione alla formazione dei docenti e all’introduzione, all’interno del percorso di educazione civica, di moduli dedicati all’educazione al rispetto.

Tra le iniziative proposte figurano l’utilizzo del peer tutoring – che prevede il coinvolgimento diretto dei giovani come testimoni attivi – e la raccolta di buone pratiche da condividere tra scuole. Inoltre, si terrà un monitoraggio continuo dei risultati per garantire che il progetto possa essere migliorato e adattato nel tempo.

Valditara ha sottolineato che “la cultura del rispetto è fondamentale per combattere qualsiasi forma di violenza, in particolare quella contro le donne. È necessario un cambiamento culturale profondo, che parta dal riconoscere il valore del ‘no’. Educare i giovani a rispettare i limiti è un passo essenziale per costruire una società più consapevole”.

Gino Cecchettin ha ricordato l’importanza della lettera funebre scritta per Giulia, diffusa nelle scuole dal Ministro lo scorso anno, definendola “un buon punto di partenza”. Ha poi espresso gratitudine per il lavoro condiviso e ribadito che “è il momento di passare dalle parole ai fatti, portando il tema del rispetto reciproco tra i sessi tra i giovani e in tutte le scuole.”